lunedì 29 aprile 2013

Natalino Balasso, "chiunque è politico"



Può un "comico" parlare di certe cose? Forse sì, e anche in modo serio. 

Probabilmente non dipende (o almeno non solo) dal mestiere che fai, probabilmente dipende da quello che sai. 
Ho trovato un video di un'intervista del 2011 a Natalino Balasso che ci parla del rapporto tra politica e satira. Chiunque è politico, vuoi o non vuoi. Quindi è meglio che vuoi!

Qui l'intervista a Natalino Balasso


domenica 28 aprile 2013

Terronia, Rocco Scotellaro

Noi siamo tutti un'anima d'un Dio
siamo gli innocenti nocivi
e i penitenti ignavi.
E i nostri avi furono latini
che lasciarono i lupi far lamenti
padroni dei boschi recinti.

[1948]

venerdì 26 aprile 2013

Euro e democrazia, "per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?"


Immagine da Wikipedia

Loretta Napoleoni, giornalista economista internazionale che si è occupata negli ultimi anni di economia, spiega con molta semplicità e grandissima lucidità come in Europa l’economia influisca sulla democrazia. La giornalista riesce a sviscerare la questione Euro e fa notare che, probabilmente, urge una presa di posizione sul tipo di Europa che vogliamo e sullo scopo della UE. L’Europa che stiamo vivendo, così com’è, ha un prezzo forse troppo alto.

giovedì 25 aprile 2013

"Quel giorno d'aprile"



Canzone a tema...
Questa è la traccia no. 4 dell'ultimo album "L'ultima thule" (2012) di Francesco Guccini.
Buon 25 aprile!

Qui la canzone: http://www.youtube.com/watch?v=Iee5SlR41Kc


martedì 23 aprile 2013

Liberiamo la Basilicata dal petrolio, manifestazione a Villa D’Agri giovedì 25 aprile

Immagine da: www.guidopicchetti.it

Giovedì 25 aprile, dalle 9,30 in piazza Zecchettin, a Villa D’Agri (PZ) si svolgerà una manifestazione per far sentire la voce del no ai pozzi di petrolio selvaggi. 
La manifestazione è organizzata dal movimento Indignati Lucani, Epha e Ribelli Web con la partecipazione dei movimenti No Triv. Dalla pagina dell’evento su facebook si legge che sarà una manifestazione “apartitica e pacifica per sottolineare l'assurdità della realizzazione di un pozzo di estrazioni petrolifere a pochi metri dall'ospedale civile, per dire no all'aumento delle estrazioni petrolifere in tutto il territorio Lucano e per rivendicare il diritto sancito dalla Convenzione di Aarhus e dalla legge 108/2001 all'informazione preventiva per tutto quanto concerne l'ambiente e la salute dei cittadini".
Perchè proprio a Villa D’Agri?

lunedì 22 aprile 2013

Il MES, Meccanismo di Stabilità Europea

Credo che oggi, per capire veramente come funziona la politica e la democrazia in Italia (e in Europa) si debba capire come funziona l'economia e la finanza, e soprattutto l'economia e la finanza internazionale. Lungi dall'aver capito ciò ma consapevole della necessità di farlo, mi sto impegnando a comprendere l'economia e mi sto istruendo, pino piano. E piano piano mi si aprono mondi interpretativi sui fatti politici. Più mi istruisco e più interpreto. Trovo non tanto risposte quanto buone domande.

Si può uscire dal debito facendosi prestare i soldi e quindi con altro debito? Il buonsenso direbbe di no. L'Europa dice di sì.
Lidia Undiemi, economista dell'Università di Palermo, ci spiega cosa sono il meccanismo di stabilità dell'Europa e il fondo salva-stati. E soprattutto cosa comportano. Da vedere assolutamente.




sabato 20 aprile 2013

Zombie emerso grazie al rito magico dell'inciucio

E come nei film in cui la strega risveglia gli spiriti maligni per sua convenienza, il Parlamento italiano richiama Re Giorgio...
...Stendiamo un velo pietoso... manco la foto ci metto, meno lo vedo e meglio sto. La degenerazione della democrazia. Il nuovo che avanza... ve la ricordate la campagna elettorale? Il cambiamento... Gesù Bambino aiutaci a spiegare loro cosa vuol dire cambiamento!
I partiti si sono chiusi a riccio. Il sistema che difende se stesso. E noi, come sempre, non contiamo un cazzo. Bene.
In campagna elettorale avevano promesso tante cose... ma lasciamo stare, che mi viene solo la tristezza.
Pd-Pdl-Lega-Sc, grande coalizione, grandi scelte. Riesumano l'artefice della resurrezione di berlusconi, riesumano il padrino del governo Monti, riesumano il genio delle consultazioni.
Oggi solo sdegno... poi ci si scandalizza quando la gente si incazza. Ogni scelta comporta delle conseguenze, per tutti.
Domani l'alleanza verrà fuori dall'ombra e sarà chiara e prima o poi... Ciao partiti e soprattutto ciao Euro(pa?).

venerdì 19 aprile 2013

Presidente di cosa?


Parlare di Berlusconi in tutti questi anni ci ha semplicemente cavato gli occhi. Mentre si consuma l’ennesimo vergognoso squallido teatrino del potere. Mentre Bersani riesce a sbagliare tutto, le cose vanno avanti e i problemi aspettano.
Mentre la motivazione ufficiale del Pd al no a Rodotà è: nessun motivo, mentre i giornali si affannano a trovare delle motivazioni minimamente plausibili, vi dico la mia. Statemi un po’ a sentire.
L’elezione del Presidente della Repubblica, sebbene indirettamente, è un fatto di potere, di economia e di finanza, per svariate ragioni.
Perchè non va bene Rodotà? boh... E allora il sospetto che ci siano delle pressioni dall’Europa per evitare un INDIPENDENTE è forte. 
Perchè non va bene Rodotà?  boh... Sarà che tutelare giudiziariamente Berlusconi significa tutelare giudiziariamente parte del Pd. Non lo so, sono solo congetture.
Prodi? Perchè Prodi? Prodi l’europeista che ci ha traghettati nell’Euro? E allora il sospetto della pressione europea si fa ancora più forte. 
Però queste sono solo ipotesi al momento difficilmente verificabili. La verità, se uscirà, la sapremo più in là...
Il punto è questo: Presidente di cosa?
Comunque sia, buon Presidente a tutti!

PS
ecco un Presidente che non ho mai visto all’opera (perchè non c’ero ancora) ma di cui ho sempre sentito parlare, e anche bene. 


giovedì 18 aprile 2013

Museo della Siritide, un museo che non ti aspetti


Parco Archeologico di Herakleia (Policoro, Matera)

Nei giorni prima di Pasqua invitavo i lettori a trascorrere le giornate di Pasqua e di Pasquetta in modo insolito: visitare un museo della Basilicata, visto che rimanevano aperti anche i quei giorni. Ebbene, ci sono andato.
A Pasquetta ho preso un buon calzone con salame e uova, (tipici della tradizione pasquale di molte zone della Basilicata) e sono partito alla volta di Policoro, Museo Archeologico Nazionale della Siritide.
Giunto al museo mi accoglie alla biglietteria un signore, molto gentile, che mi dice: “hai meno di ventisei anni?”, io rispondo “no” e lui mi spiega che “allora devi fare il biglietto intero, mi dispiace... 2 euro e 50”. “2 euro e 50!?” penso. “Ma è niente per un museo!”: prima meraviglia. Se pensiamo che nelle città per entrare in un museo ci vogliono in media almeno 7 euro, 2 euro e 50 sono niente. Devo confessare però che prima di entrare ho anche pensato “a questo prezzo, vuoi vedere che qui non c’è niente!?”.

Entro, giro, guardo, leggo. E passano 2 ore. Chiacchiero un po’ con gli operatori del museo ed esco, soddisfatto. E sì, perchè è stata una giornata bellissima, molto più di quanto mi aspettassi prima di partire.
Dentro il museo sono esposti centinaia di reperti archeologici che vanno dal Neolitico (dal VI al III millennio a. C.) fino alla Magna Grecia del III-II sec. a.C., passando per l’età dei metalli. I reperti sono stati ritrovati tutti nel territorio che comprende le due valli dell’Agri e del Sinni, nei comuni di Policoro, Tursi, Rotondella, Valsinni, Roccanova, Chiaromonte, Guardia Perticara, Armento (e probabilmente ne ho pure dimenticato qualcuno).

Foto da: wikimedia.org
Non mi aspettavo di trovare un museo così: tanta roba, tenuta bene, e soprattutto bene organizzata. Le sale sono divise per periodi storici e per ogni periodo preistorico e storico sono predisposti degli spazi di spiegazione così che il visitatore possa leggere e contestualizzare storicamente tutto ciò che sta guardando. Seconda meraviglia.
E’ stato entusiasmante percorrere attraverso le sale il passato della mia terra, scoprire la mitica Magna Grecia, troppo spesso completamente ignorata e a volte sottovalutata.
Quando sono entrato ero completamente ignorante sulla storia antica della nostra terra. Ne sono uscito con qualcosa in più. E credo che questo debba fare un museo, istruire. Un museo dovrebbe essere vivo, insegnare. E il museo della Siritide con me lo ha fatto: entrato ignorante, uscito meno ignorante.
Al termine della visita mi sono fermato qualche minuto a chiacchierare con gli operatori. Pare che si stia parlando di chiudere il museo di Metaponto (Museo Archeologico Nazionale, Bernalda, Matera).

A questo punto mi viene una riflessione da fare.
Il Museo Nazionale della Siritide, e in generale tutti i musei, sono un patrimonio, sì da difendere, da tutelare, sì da valorizzare ma soprattutto da conoscere e da vivere. Possiamo apprezzare e fare tutto ciò solo conoscendo il museo, andandoci. Un museo è come un libro, può essere bello o meno bello, fatto bene o fatto male ma per apprezzarlo bisogna aprirlo ed entrarci, e come tutte le cose, perderci un po’ di tempo. 
Pensateci, in fondo il biglietto intero costa € 2,50, è poco più del prezzo di cornetto e cappuccino.




mercoledì 17 aprile 2013

La manovra di Heimlich


clicca sull'immagine per ingrandire

Questa è la famosa (forse non abbastanza) che permette il più delle volte di salvare la vita ad un bambino (o adulto) che stia soffocando per un'ostruzione delle vie aeree. Si tratta di una operazione di primo soccorso: poi bisogna comunque una vsita medica per escludere danni alle vie aeree.
Nei bambini capita frequentemente, più degli adulti, mentre si mangia o si gioca con oggetti piccoli.
Credo sia opportuno per tutti, poiché prima o poi ci potremmo trovare davanti ad una situazione di soffocamento, ma soprattutto per chi lavora con i bambini, conoscere queste manovre. Fondamentalmente il soffocamento causato da qualcosa che ostruisce la trachea è in sè una cosa abbastanza "fessa" e frequente ma che in alcuni casi può diventare pericolosissima se non vi si pone rimedio. Conoscere questa manovra di primo soccorso può rappresentare la salvezza, soprattutto per i bambini.


lunedì 15 aprile 2013

Abruzzo e Basilicata, in comune petrolio, trivelle e finocchio

Foto da: www.ansa.it


Non solo la Basilicata è interessata dalle trivellazioni in mare. E’ in buona compagnia. Una regione compagna di sventure è l’Abruzzo (ma anche la Puglia, la Calabria e la Sicilia). 
Negli ultimi tempi da noi si parla di trivellazioni nel mar Ionio, nei mari di Policoro e Scanzano. Da quanto leggo il potere di autorizzare le trivelle in mare (trivellazioni off shore) c’è l’ha lo Stato, le Regioni possono esprimere il loro parere ma le normative sono nazionali. E questo è un grosso problema perchè basta un Monti di turno, insieme ad un Parlamento acquiescente se non addirittura complice, che stabilisce attraverso una legge che le trivellazioni in mare si possono fare ed ecco che il buco si fa. E a noi (che andiamo al mare sulle nostre spiagge di Policoro e Scanzano) restano due alternative: 1) piegarsi a novanta e zitti e come nei film porno fingere di godere, sì, sì sììììììì, oppure 2) protestare e dire nossignore. Anche gli enti locali possono fare la stessa cosa. Chiaramente gli enti hanno qualche strumento legislativo in più ma in realtà fino ad un certo punto poichè le leggi degli enti sono subordinate a quelle dello Stato: si può solo fare battaglie (sempre che non si voglia far finta di godere).
In Abruzzo la situazione è la stessa della Basilicata: si può cercare petrolio e gas nel mare Adriatico già a 6 miglia di distanza dalla costa (meno di 10 Km). Leggete qualcuno di questi articoli, vi ricorda qualcosa? Eccoli: http://www.abruzzo24ore.tv/search.php?q=trivellazioni
Siamo tutti nella stessa barca, piena di buchi. Sembra proprio che ci stiano infinocchiando.

L’abruzzo ha in comune con la Basilicata, oltre che la conformazione del territorio, i buchi, il petrolio, il gas e il finocchio. Sabato, 13 aprile, a Pescara la manifestazione NO TRIV (vedi olambientalista oppure il fatto quotidiano).

Ma davvero abbiamo avuto dei vantaggi con l’estrazione del petrolio? Ma davvero ne vale la pena? Ma davvero ci serve? Davvero non possiamo farne a meno? Davvero non ci sono alternative? 
Per fortuna c’è qualcuno che, con il potere conferitogli dai cittadini, ci fa sapere e si mobilita per far luce sulla situazione trivellazioni ed opporsi ai buchi. Guarda questo video qui:




P.S.
Ricordate, mai mangiare il finocchio prima di bere del vino perchè se no anche l’aceto apparirà ottimo.

domenica 14 aprile 2013

Comandante Che Guevara



Con questa canzone voglio ricordare un uomo che è diventato un simbolo, un bel simbolo. Non un mero ornamento di magliette e muri. Rappresenta il lato umano della rivoluzione. Non voglio ricordare Cuba, Fidel e il comunismo ma un uomo, una persona.
Per conoscerlo un po’ e davvero consiglio un bellissimo saggio sulla biografia del comandante: Senza perdere la tenerezza, di Paco Ignacio Taibo II, edizione il Saggiatore.




sabato 13 aprile 2013

Dizionario della società odierna

E' semplicemente una lezione di società contemporanea. Non dico più niente, c'è solo da guardarlo. Non ve ne pentirete!



venerdì 12 aprile 2013

Una mia foto: "lumache al mare"



Oggi una foto, semplicemente. "Lumache al mare" accadeva sulla spiaggia di Policoro il primo aprile 2013.

giovedì 11 aprile 2013

Banche e Stato, il gioco del Monopoli

Immagine da: www.ilgiocatore.net

Oggi diamo spazio alla linea economista del blog.
Ho sempre creduto che il Monopoli fosse solo un gioco. Ebbene, a ben vedere, non sono stato poi così attento! Avrei potuto arrivarci prima al fatto che il Monopoli, come ogni gioco, si riferisce, in qualche modo più o meno aderente, alla realtà! Pazienza, meglio tardi che mai...
Qualcuno ci spiega in modo abbastanza comprensibile che c'entrano le banche con lo Stato, perchè una banca fallisce o oppure viene salvata. Andate al post e sfogliate le slide, molto istruttivo: ci vengono spiegati alcuni termini e meccanismi economici che riguardano i rapporti tra le banche e gli Stati. Ecco il link al post:

http://vocidallestero.blogspot.it/2013/03/manuale-sui-bail-out-e-i-bail-in.html


P.S. 
Questo blog (www.vocidallestero.blogspot.com) si occupa di economia della zona Euro. Il blogger (o i blogger, ancora non ho ben capito) fa un bellissimo lavoro: prende articoli (che si occupano di economia) di giornali stranieri o post (sempre riguardanti il tema economia) di blog stranieri, come ad esempio il quotidiano tedesco "Der Spiegel", e ce li traduce. Mi sembra ottimo per capire cosa si pensa e si dice dell'Euro e dell'Europa fuori dall'Italia; in sostanza un punto di vista diverso da quello dell'informazione italiana.

mercoledì 10 aprile 2013

Uso delle tecnologie e sonno in bambini studenti e adolescenti studenti. Parte #2

Foto da: www.cantalavita.com

Come abbiamo visto in un post precedente, appare chiaro che l’uso delle tecnologie in bambini e adolescenti, soprattutto prima di andare a dormire, è legato in generale alla riduzione della qualità e della quantità del sonno. Tuttavia l’uso delle tecnologie non può e non deve essere demonizzato (più in là continuerò il discorso sull’uso delle tecnologie parlando invece degli effetti positivi che queste possono avere su alcune abilità cognitive). Le tecnologie sono strumenti e come tutti gli strumenti servono per compiere azioni in modo più efficace ed efficiente: anche un coltello è uno strumento, se usato bene è utile, se usato male è pericoloso.

Abbiamo visto che il problema è utilizzare le tecnologie in modo eccessivo e prima di andare a dormire.
In base a quanto detto mi sento di dare dei suggerimenti ai genitori, che si trovano a dover gestire e a volte “combattere” con i propri figli e con le tecnologie, per migliorare la qualità del sonno dei bambini e dei ragazzi e per vivere meglio il rapporto con la tecnologia.
Abbiamo anche visto che ciò che influisce sul sonno sono:
  1. la presenza dei dispositivi nella stanza da letto dei bambini o dei ragazzi
  2. guardare la televisione prima di dormire
  3. utilizzare computer e videogame prima di dormire
  4. utilizzare il cellulare durante la sera e soprattutto durante la notte
  5. ascoltare alcuni tipi di musica prima di dormire
Vediamo punto per punto cosa si potrebbe fare per organizzare il rapporto tra ragazzi e tecnologie.



La presenza dei dispositivi nella stanza da letto dei bambini o dei ragazzi

Secondo me, soprattutto quando i bambini sono piccoli, questo è il maggiore ostacolo alla qualità del sonno perchè influisce su tutti i punti successivi.
Può accadere che i bambini e i ragazzi siano sottoposti a misure restrittive riguardo all’utilizzo delle tecnologie “non ti faccio giocare al computer”, “non usi la Wii”, oppure “alle 23 devi spegnere tutto e andare a letto”. Ovviamente questi divieti facilmente possono essere ignorati dai bambini o dai ragazzi se hanno tutto a disposizione nella loro stanza. Certo è possibile controllare, ogni tanto dare un’occhiata, ma non si può (nè è indicato) stare sempre allerta come un carabiniere nè è producente ingaggiare un conflitto sfiancante sulle regole riguardo all’utilizzo delle tecnologie (questo vale ancora di più per i ragazzi più grandicelli). 
La soluzione è mettere il computer, la tv e la console di gioco fuori dalla stanza da letto in modo da rendere meno faticoso il “controllo” (che non dovrebbe in nessun caso assumere la forma dello “spiare”, soprattutto con i ragazzi) e, perchè no, aumentare le probabilità di condivisione in famiglia delle attività svolte su questi dispositivi.
Anche il cellulare si potrebbe lasciare spento fuori dalla stanza da letto, in cucina o in soggiorno: verrà ritrovato l’indomani mattina.
In generale è più utile porsi nei confronti delle tecnologie e dei ragazzi con l’idea e l’obiettivo di regolare (nel senso di mettere delle regole e farle diventare abitudine) l’utilizzo delle tecnologie, non di controllarlo.


Guardare la televisione prima di dormire

Questo è un punto dolente soprattutto per i genitori che spesso utilizzano come “strategia di rilassamento” per i bambini il guardare la tv. Abbiamo visto che non è proprio così, non ci si rilassa ma di solito “ci si attiva”. Un suggerimento potrebbe essere quello di mettere dei limiti al guardare la televisione (ma questo vale un po’ per tutto): ad esempio “massimo 2 ore al giorno” e “non più tardi delle 21 (l’ora in base all’età ma sarebbe opportuno non superare le 22,30-23 per tutti i motivi che abbiamo detto). Più proficuo regolare che controllare.


Utilizzare computer e videogame prima di dormire

Per il computer e i videogame credo valga quanto detto per la TV.


Utilizzare il cellulare durante la sera e soprattutto durante la notte

Qui la situazione si fa più complicata. E’ difficile stabilire quanto debba essere usato poichè ormai col cellulare ci fai tutto, ci giochi, ci chiami, ci chatti, ci navighi. Però potrebbe essere utile tener presente almeno la “regola” di spegnerlo e lasciarlo fuori dalla stanza per evitare di ritardare l’addormentamento oppure si renda “non efficiente il sonno”. Molti ragazzi danno la buonanotte alle 23 e poi continuano a chiamare, messaggaire, chattare, navigare fino a notte fonda; altri invece si svegliano ripetutamente durante la notte per rispondere ai messaggi e ciò, com’è intuibile, non favorisce certo un sonno rigeneratore.


Ascoltare alcuni tipi di musica prima di dormire

Riguardo alla musica e al sonno la ricerca non è sufficiente per poter dire se fa bene o fa male. Se la musica faccia bene o male al sonno sembra dipendere dal tipo di musica: musica più diciamo “soft” potrebbe più probabilmente rilassare. Questo non è proprio chiaro per la ricerca però il suggerimento potrebbe essere quello, anche piuttosto intuitivo, di evitare la musica metal (e dintorni) prima di andare a dormire ;).

Queste mie parole non vogliono essere un invito a mettere al bando le tecnologie (anche perchè credo non ci si possa riuscire), anzi. Come già detto prima la tecnologia è solo uno strumento. Lo dobbiamo solo far diventare uno strumento utile. E per far si che lo diventi bisogna imparare a conoscerlo e a usarlo, tutto qui.

In base alle informazioni che ho riportato mi sento di dire un’ultima cosa sul tema internet e bambini/ragazzi. Internet è uno strumento e, seppur virtuale, un luogo di incontri. Si incontrano informazioni, idee, opinioni, persone, un po’ come nel contesto sociale fisico (non virtuale). Nel contesto fisico ha un senso porre dei limiti di orario a certe attività (ad esempio uscire con gli amici) ma su internet no: in rete le cose ci sono a qualsiasi ora, quelle belle e quelle brutte. Cosa si può fare? Educare all’utilizzo di internet, farlo diventare quello che è, cioè uno strumento che se ben utilizzato “aumenta/estende” le capacità delle persone. Su quest’ultimo argomento mi piacerebbe ritornare prima o poi... Ad esempio il computer e internet non servono solo per giocare o chattare o per avere scambi sociali sui social network, possono essere anche utilizzati per cercare informazioni e aumentare le conoscenze, per scrivere un tema, per giocare con la matematica, per facilitare la collaborazione tra ragazzi in compiti scolastici. 


Parola chiave: educare all’utilizzo, non vietare l’utilizzo.

lunedì 8 aprile 2013

La situazione sull’estrazione di gas e petrolio in Basilicata

Foto da: magazine.quotidiano.net
In Basilicata si parla tanto di petrolio. Qualcuno lo benedice (credo pochi), qualcun altro lo maledice (credo i più). 
Ma qual’è in realtà la situazione delle trivellazioni? Proviamo a fare una sintesi, forse estrema ma utile a rendere l'idea (in primis a me stesso).
Ci sono dei pozzi attivi da cui si tira su greggio, che producono; altri invece autorizzati ma non ancora attivi, altri ancora in fase di autorizzazione. Ci sono poi le richieste alla Regione (ma a quanto pare qui c’entra pure lo Stato: sembra facciano a scarica barile per quanto riguarda le responsabilità e in questo gioco di leggi e di burocrazia il cittadino non ci capisce più niente per poi ritrovarsi, alla fine, le trivelle sotto al c..o!).
La situazione è complessa e a volte caotica: vedi situazione delle trivellazioni nello Ionio a Policoro e Scanzano Jonico

Qui potete avere un elenco dei pozzi autorizzati (con relativi operatori) preso dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico:

Poi, per una più facile consultazione, ho trovato chi ha riassunto per tutti la situazione dei pozzi di gas e petrolio in terra di Basilicata. Ecco il link: http://www.basilicata5stelle.it/mappa




E, notizia fresca fresca, fioccano pure le richieste di trivellazioni sulla terra. E il Ministero dello Sviluppo economico dice sì. Ma sì, qualche buco in più, che vuoi che sia! Olambientalista, notizia del 6 aprile, riferisce che "sull’ultimo Bollettino degli Idrocarburi e delle Georisorse del 31 Marzo 2013 spunta una nuova istanza di permesso di ricerca in terraferma dell’Appennine Energy, denominata “Tardiano”, estesa su 212,4 Kmq situata per 140,18 Kmq in Basilicata e per 72,22 Kmq in Campania, in continuità geografica delle istanze dei permessi di ricerca “Monte Cavallo” della Shell e della Concessione Eni/Shell “Val d’Agri”. Essa riguarda 10 comuni (8 in Basilicata e 2 in Campania): Grumento Nova, Lagonegro, Moliterno, Sarconi, Tramutola, Castelsaraceno, Spinoso, Lauria, Casalbuono, Montesano sulla Marcellana."

Chiaramente questo discorso va approfondito ma bisogna pur iniziare... anzi, se avete segnalazioni da fare, link (pagine web, video o altro) utili a informare i cittadini sulla situazione petrolio in Basilicata potete mandarmelo e provvederò a metterlo sul blog. Grazie.


Ragazzi, solo a stargli dietro a queste richieste c'è da diventare pazzi! Ogni giorno c'è una nuova richiesta e ogni 15 una nuova autorizzazione. Dobbiamo informarci e informare, almeno questo. Diffondete queste cose, solo così si può essere consapevoli dei costi reali della Carta Idrocarburi: se non so queste cose sarò sicuramente contento di quei soldi che la Regione Basilicata mi accredita, se queste cose invece le so, beh, forse mi gireranno appena appena i c....i.

Credo che non sia importante il tipo di reazione, ognuno ha la sua; credo sia importante una reazione qualsiasi, anche il chiudere gli occhi va bene, ma che sia consapevole: lo devi sapere.




domenica 7 aprile 2013

Libagione: ho scoperto l’America! (o l’acqua calda, a seconda)


Oggi vorrei parlare di una usanza tipica di molte parti dell’Italia meridionale: la libagione.
Leggendo “Le baccanti” di Euripide ho scoperto come cavolo si chiama questo rito. Per qualcuno sicuramente si tratta della scoperta dell’acqua calda, per me è stato come scoprire l’America!
Nell’antichità si usava dare in offerta agli dei un liquido, come vino o latte, spargendolo sugli altari o a terra.
Al che mi è venuto in mente che questa usanza, dalle nostre parti, in forme ovviamente diverse da quelle originarie, ancora esiste. Ovviamente non ha il significato di offerta agli dei. E’ forse diventato più un gesto, correggetemi se sbaglio, propiziatorio/scaramantico, ma ancora c’è. A volte capita che, quando si versa a terra o a tavola del vino o dello spumante, qualcuno dica “porta bene”.
Per rendere l’idea, ecco un video che rappresenta simpaticamente la libagione.





venerdì 5 aprile 2013

Uso delle tecnologie e sonno in bambini studenti e adolescenti studenti. Parte #1

Foto da: www.repubblica.it
Ultimamente mi sono trovato a studiare, per motivi universitari, la relazione tra uso delle tecnologie e sonno in bambini e adolescenti. Credo sia un argomento molto interessante nonchè molto attuale. Mi sono detto: perchè non condividere queste informazioni?
Ed eccomi qui a scrivere di questa relazione.
Ho letto una review (che cos’è una review? è un articolo scientifico che fa il punto sullostato dell’arte dello studio di un determinato argomento) ed ho avuto modo di seguire alcune lezioni sull’argomento.
Non so se sarò capace di spiegarmi in parole comprensibili perchè è la prima volta che mi cimento a parlare di cose specifiche di psicologia dello sviluppo ad un pubblico vasto ed eterogeneo. Quindi se non riuscissi a spiegarmi non esitate a chiedermi chiarimenti nei commenti oppure tramite mail.

Bene. Possiamo dire che nei bambini e negli adolescenti il sonno è considerato particolarmente importante per l’apprendimento e la memoria, nonché per la regolazione delle emozioni e il comportamento. Sonno insufficiente e qualitativamente scarso è associato a difficoltà di memoria, scarsa concentrazione e basse performance scolastiche.
Si è visto, inoltre, che minore è l’età, maggiore è il numero di ore passate a dormire: ad esempio i bambini a 6 anni dormono in media 11 ore, a 11 anni 9,6 ore e a 16 anni la madia scende a 8,1 ore. Questa diminuzione del tempo del sonno potrebbe dipendere da fattori sia ambientali come la diminuzione del controllo da parte dei genitori, sia psicosociali come l’incremento dell’utilizzo dei media.
Dagli anni ’70 si è visto un amento nella fruizione di tecnologie di comunicazione, di informazione e di comunicazione. Negli anni ’90, nelle società occidentali, il computer, i videogame e i telefoni cellulari sono entrati a far parte della vita quotidiana di buona parte di bambini e adolescenti. Negli anni 2000 il fenomeno computer, videogame e cellulare è diventato di massa; a ciò si è aggiunta la diffusione di internet e delle tecnologie multimediali (ad esempio tv e smartphone). La diffusione di tali tecnologie ha spinto la ricerca medico-psicologica ad occuparsi del possibile impatto di questi sulla qualità della vita di bambini e adolescenti.
Gli autori della review hanno preso in esame una serie di ricerche (più di 30) sulla relazione tra utilizzo delle tecnologie e sonno in bambini e/o adolescenti. Possiamo dire che sembrano influire sulla quantità e la qualità del sonno: 
  1. la presenza di media nella camera da letto del bambino o dell’adolescente, 
  2. il guardare la televisione prima di dormire, 
  3. l’utilizzo del computer e di videogame prima di dormire, 
  4. l’uso del telefono cellulare e 
  5. l’ascoltare musica prima di dormire.

Vediamo uno ad uno questi punti.
  1. La presenza in camera da letto di dispositivi media è associata in adolescenza a sonnolenza a scuola e durante i compiti a casa e alla convinzione di avere problemi di sonno. La presenza di dispositivi media (televisione, computer, console di gioco, telefono cellulare e fisso), sia in bambini che in adolescenti, è associato con il ritardare l’ “ora del letto”, con sonno più breve, maggiore resistenza nell’andare a dormire e problemi di respirazione durante il sonno. In base a questo che abbiamo appena detto va da se che, per promuovere l’aumento della qualità (e della quantità) del sonno, la tecnologia dovrebbe essere tenuta fuori dalla stanza da letto.
  2. Per quanto riguarda l’utilizzo della televisione prima di dormire in bambini e adolescenti, la ricerca indica che chi guarda la televisione per oltre 2 ore prima di andare a dormire sembra presentare ritardi nell’ora di andare a dormire e nell’addormentamento, minore durata del sonno, difficoltà a svegliarsi e problemi di eccessiva sonnolenza durante il giorno. Pare che sia la qualità e quindi l’efficienza del sonno ad essere compromessa quando si fa uso di televisione (e videogame) prima di andare a dormire. Ciò ci suggerisce che bambini e adolescenti dovrebbero avere un limite di tempo di fronte alla televisione (non oltre le 2 ore al giorno secondo molti autori).
  3. Utilizzare il computer e/o videogame sembra essere associato, come per la TV, ad un abbassamento della qualità e della quantità del sonno. C’è però da fare una distinzione riguardo all’uso dei videogame: sembra che solo l’utilizzo di videogame dal contenuto violento producano effetti negativi sul sonno, mentre l’uso di videogame dal contenuto non violento avrebbero effetti addirittura positivi sul sonno. Se ne deduce che sia da scoraggiare l’utilizzo eccessivo di computer e videogame (non oltre le 2 ore al giorno secondo molti autori).
  4. L’uso del telefono cellulare durante la sera e la notte è associato negli adolescenti a stanchezza durante il giorno, soprattutto per i ragazzi che lo utilizzano tra mezzanotte e le 3:00. Inoltre l’uso del cellulare e legato a problemi ad addormentarsi e a svegliarsi.
  5. Lo studio di musica e sonno, paradossalmente, non è stato approfondito e la ricerca in questo ambito è carente. Tuttavia sembra che sulla musica vi sia una variabile che determini le implicazioni sul sonno: il tipo di musica che si ascolta. L’ascolto di alcuni tipi di musica prima di andare a dormire sembrano essere correlati a maggiore stanchezza e a difficoltà di addormentamento negli adolescenti mentre altri sembra abbiano un effetto positivo sul sonno: in uno studio con i bambini la musica è stata utilizzata in training di rilassamento e sono stati osservati miglioramenti nella capacità di rilassamento quando si ascolta musica.
Ma perchè queste tecnologie influenzano il sonno? La letteratura sull’argomento (cioè tutti, o quasi, gli autori che si sono occupati di questo tema) ci suggerisce tre meccanismi possibili:
  1. l’uso dei madia durante la sera/notte rimpiazza direttamente il sonno, semplicemente
  2. l’uso dei media durante la sera/notte causa una maggiore “attivazione” del sistema nervoso centrale (arousal) che rende difficoltoso l’andare a letto e l’addormentarsi
  3. la luce prodotta dagli schermi dei dispositivi tecnologici utilizzati durante la sera/notte riduce la produzione di melatonina (un ormone) che ritarda il normale ritmo circadiano.
Ovviamente queste spiegazioni sono ancora ipotesi ma ci permettono di farci un’idea di come possono influire sul sonno le tecnologie odierne.
Per ora mi fermo qui anche perchè mi pare già tanto così, però domani o nei prossimi giorni, vediamo un po’, metterò qualche suggerimento sul come evitare di creare queste condizioni che non favoriscono una buona  qualità e una sufficiente quantità di sonno. In sostanza qualche idea sul da farsi.

P.S.
Per chi fosse interessato ad approfondire, metto il riferimento all’articolo di cui ho scritto: 
Cain N., Gradisar M. (2010) Electronic media use and sleep in school-aged children and adolescents: A review. Sleep Medicine 11, 735-742.

mercoledì 3 aprile 2013

Breve dialogo tra un adulto-anziano e un giovane-adulto



L'altro giorno sono capitato in conversazione con una signora, 15 minuti circa, quattro persone in tutto. Mi vado a spiegare.
Poichè la politica c'è sempre e dappertutto, in ogni cosa umana, ad un certo momento è successo che tal politica è entrata strisciante nella conversazione e ha preso la scena. Dunque ad un certo punto si parlava di politica. 
Lei, la signora, nel parlare di politica, sembrava rivoluzionaria nello spirito, schietta e risoluta nelle parole, aveva una verve "giovanile", il suo discorso pareva una serie di sciabolate ben assestate nei confronti dell'incapacità della politica (o dei politici, non era molto chiaro) di immaginare, tantomeno di progettare, il futuro, un qualche tipo di futuro diverso dal presente. Era convinta che ci sarebbe stata una rivoluzione pacifica, culturale, l'avrebbero fatta i giovani. Anch'io ero d'accordo. 
Ma ecco che pronuncia alcune frasi "rivoluzionarie" che facevano più o meno così: "ci vuole il confronto, bisogna sedersi e confrontarsi, bisogna trovare il compromesso, questa è la politica". "Ora ci vuole il confronto" dice, "non possiamo perdere tutto ciò che abbiamo ottenuto con tutte quelle battaglie che abbiamo fatto! Ma che, scherziamo?"
Confronto, compromesso. Al che le ho risposto "signora, quello che avete conquistato l'abbiamo già perso, sono vent'anni che l'abbiamo perso, forse non tu, forse non tutto hai perso, perchè hai ancora stipendio e pensione, ma io le ho già perse". La signora mi guarda con aria bonaria e chiude il discorso, sembra volermi dire "ancora sei ragazzo, poi capirai". E lì, con buona pace della politica, mi sono detto: "ok, poi capirò".

E intanto penso: compromesso? No, grazie, non mi serve, tienilo tu, serve a te per difendere quel poco che ti è rimasto, a me servirebbe qualcosa di più, di concettualmente diverso, tipo una rivoluzione culturale va. Comunque grazie del pensiero, nel caso mi dovesse servire ti chiamo, promesso.
... Ma "rivoluzione" (beninteso culturale) e "compromesso" possono andare d'accordo? ... giovani che fanno la rivoluzione col compromesso? mmmh, no, non me lo riesco ad immaginare... 
... Mmà, forse sono io che non capisco, forse lo capirò quando farò grande.

martedì 2 aprile 2013

Trisaia di Rotondella, segreto di Stato



Foto da: http://titano.sede.enea.it

Qualche giorno fa sulla Gazzetta del Mezzogiorno si legge un articolo dal titolo “Trisaia, fusti radioattivi sì allo smantellamento ma niente trasparenza”.
In località Trisaia di Rotondella, al centro ricerche ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, già CNEN), vengono in qualche modo custoditi 64 elementi di materiale radioattivo
Per capirci meglio, vediamo in breve la storia di questo centro di ricerca.


L’impianto Itrec (Impianto di Trattamento e Rifabbricazione Elementi di Combustibile) di Trisaia venne costruito tra 1965 e il 1970 dal CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare) “per estrarre uranio da elementi di combustile nucleare”, in poche parole per recuperare dal rifiuto nucleare uranio da riutilizzare ancora. Negli anni 1969-71 un accordo tra CNEN e USAEC, una società nucleare statunitense, stabilisce il trasferimento all'ENEA di 84 elementi di “combustibile irraggiato uranio-torio” provenienti dal reattore sperimentale Elk River (Minnesota) per ritrattarli e riutilizzarli. 20 di questi elementi sono stati effettivamente  ritrattati e riutilizzati.
Poi avvenne che il referendum del 1987 stabilì in Italia il divieto di trattamento e utilizzo di energia nucleare. Così rimasero nel centro ENEA 64 elementi. Che farne? Custodirle.
Fin qui tutto bene, se non fosse che questa roba è altamente radioattiva e pericolosa per la salute.
Nel 2003 la gestione del centro di ricerca ENEA viene affidata alla Sogin Spa, ovvero la società di Stato che si occupa (o almeno dovrebbe) della bonifica ambientale dei siti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare.

Bene. Veniamo all’articolo della Gazzetta. L’11 luglio 2012 la Sogin comunica che “è stata elaborata ed inviata istanza generale di smantellamento” per l’Itrec. Qualche giorno dopo la Gazzetta chiede maggiori informazioni sul progetto di smantellamento dell’impianto al Ministero dello Sviluppo Economico. Dopo 8 mesi il Ministero risponde e la Gazzetta ci riferisce che “la Sogin, informata della richiesta della «Gazzetta», «ha espresso parere negativo» in quanto «nei documenti di cui trattasi sono contenuti dati, informazioni ed elaborati che, in base alla normativa vigente, e segnatamente ai sensi del Dpcm 22 luglio 2011, recante “Disposizioni per la tutela amministrativa del segreto di stato e delle informazioni classificate”, debbono considerarsi “informazioni classificate controllate” secretate». Marisa Ingrosso, autrice del pezzo sul quotidiano, conclude “In tre parole: segreto di Stato.”
Ovviamente siamo contenti dello smantellamento, ma sarebbe il caso di capire come, quando, chi. Sarebbe semplicemente il caso di capire, o no? 

A questo punto ci sono degli interrogativi che mi pongo, gli stessi che mi hanno spinto a scrivere questo post sull’Itrec di Rotondella.
Queste informazioni riguardano solo la Sogin o il Ministero o riguardano tutti? E se anche riguardassero solo il Ministero o la Sogin, non sono questi organi al servizio dei cittadini?
Gli interessi dello Stato quali sono? Coincidono con gli interessi delle Spa, con quelli dei cittadini o con quelli di entrambi? E’ giusto che i cittadini non sappiano cosa avviene vicino casa loro? Come fanno i cittadini ad essere d’accordo o non d’accordo se non sanno niente?
Qui c'è un problema grosso di democrazia. Ci si riempie la bocca di questa parola ma poi, a conti fatti, rimane spesso solo una bella e vuota parola...

Ieri anche Olambientalista (Organizzazione lucana ambientalista) riprende l'argomento sottolineando il danno d'immagine (in termini di agricoltura e turismo) che la zona del metapontino subisce a causa della mancanza di trasparenza. Effettivamente è quantomeno estremamente difficile sostenere l'agricoltura biologica quando a pochi chilometri "si tratta" (senza sapere nè come nè perchè nè un bel nulla) materiale altamente radioattivo. Che dite? 
Olambientalista ci ricorda inoltre che da "circa due anni il presidente De Filippo non convoca più il tavolo della trasparenza regionale (contrariamente a quanto fanno le altre regioni nuclearizzate italiane dal Piemonte alla Campania, dove il tavolo è convocato con regolarità), per cui le comunità non sanno assolutamente più nulla di cosa, accade all?interno dell’Itrec, di com’è realizzato il decommissioning (la messa in sicurezza del sito), su come sono eseguiti i lavori, su chi li esegue e quali progetti futuri sono collegati al centro nucleare lucano."

E' questo il modo di gestire la questione di salute pubblica? E' giusto tenere le persone fuori dalle decisioni che le riguardano? 
Alle richieste di informazioni dei cittadini, lo Stato risponde che non ci è dato sapere. Perchè? 
... Mi viene in mente una celebre scena del film "Il marchese del Grillo" interpretato dal grande Alberto Sordi: "mi dispiace, ma io so io, e voi non siete un cazzo".