domenica 21 luglio 2013

Piccola riflessione ad alta voce



Sembra che nessuno sia responsabile più di nulla. 
Il ministro dell'Interno non c'entra niente con la faccenda del Kazakistan, Napolitano monita senza entrare in merito (?), gli F-35 li vuole la Difesa, non il Parlamento, non l'Italia.
Sembra che sia sempre responsabilità di altri, spesso del M5S: il nuovo capro espiatorio.
L'elettore anche dà la colpa alla politica. La responsabilità non è mai dell'elettore; tanto, dice, "non cambierà mai un cazzo!". La responsabilità è sempre di altri, noi, individualmente, non c'entriamo mai niente.
E invece c'entriamo, siamo responsabili. Anche semplicemente non facendo una cosa, ad esempio non informandoci, non interessandoci alla comunità e al bene comune. Certo, ognuno ha le sue motivazioni; e queste motivazioni possono diventare, per ciascuno, pure giustificazioni che accettiamo collettivamente e forse pure serenamente. Il problema nascerà quando le nostre giustificazioni non saranno più accettate dalle generazioni future (compresa la mia, forse).
Forse la riflessione, per essere utile a qualcosa, dovrebbe essere spostata dalla responsabilità altrui alle responsabilità personali: dovremmo ragionare su cosa possiamo fare NOI in prima persona, quali le NOSTRE possibili azioni, su cosa IO posso fare, quali le MIE possibili azioni.
Forse.