giovedì 12 dicembre 2013

Total ama la Basilicata e la colonizza





Martedì 10 dicembre 2013 è stato pubblicato su Basilicata24.it un articolo dal titolo "Terra e cultura: così Total colonizza la Basilicata".
Lo metto per intero perché è molto interessante, sinteticamente descrive ciò che, nella totale (o quasi) indifferenza, sta succedendo in Basilicata con e per il petrolio.

Si prende il petrolio, la terra, l'aria, l'acqua, la salute e si dà in cambio l'elemosina. Ma questo non basta. Bisogna mettere il frac al poveraccio e mandarlo alla festa di gala! Per poterlo ubriacare di sfarzo (e con un poveraccio non ci vuole molto) e fargli dimenticare, nell'ebbrezza della gioia inaspettata (e tarocca), terra, aria, acqua e salute.

Total (ma anche le altre compagnie petrolifere) ci ama e per il nostro bene, sia chiaro, ci colonizza; e noi, sempre per il nostro bene, ci facciamo colonizzare con gioia (farlocca). Cornuti, mazziati e contenti.


Così scrive Eugenio Bonanata.

Come si comprano stima e devozione? Foraggiando i giornali e creandone uno proprio. Investendo su cultura, scuole primarie e prodotti tipici. La Total sta entrando nel 'cuore' dei lucani. Ma sui fanghi tossici interrati a Serra d'Eboli continua a stendere un velo di oblio.
Le kermesse sponsorizzate da Total. Per la multinazionale francese - che dal 2016 estrarrà 50 mila barili di petrolio al giorno nella valle del Sauro - è fin troppo facile piegare culturalmente il popolo lucano. Un popolo mediamente poco avvezzo alla lettura, all'approfondimento. Sempre pronto ad abbassare la testa davanti a qualunque salvatore si presenti col vestito buono. Per la Total è facile spendere i tanti soldi che ha, sponsorizzando, ad esempio, attività culturali. Spicca la kermesse estiva Cinemadamare, sulle rive dello Jonio. Fanno simpatia i tornei di calcetto promossi a Corleto Perticara, nell'area dei pozzi. Inteneriscono i corsi di educazione ambientale nelle scuole elementari di Gorgoglione. Ma non basta. La Total è anche editrice di un trimestrale patinato (Energy) in cui si osannano le gesta degli operai-eroi che stanno lavorando al sito di estrazione petrolifera. “Le mani che modellano Tempa Rossa”, titola un reportage sul foglio edito da Total. Il nostro è “un impegno a lungo termine”, assicura sulle stesse pagine patinate, Natalie Limet, amministratore delegato di Total Italia. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.
Sponsorizzano pure i prodotti delle terre 'avvelenate'. Anzi, a proposito di gusto, è encomiabile anche l'ultima trovata dei francesi. Si chiama Lucanica e serve a far conoscere i prodotti agroalimentari lucani in Europa e nel mondo. I partner sono Confindustria e Confapi. Ebbene, tra quei prodotti, però, Total sponsorizzi anche i cereali di Serra D'Eboli (Corleto Perticara). In quei terreni, 20 anni fa, i francesi, con lo sciagurato placet della Regione Basilicata, interrarono abusivamente fanghi tossici di perforazione. (Solo che quella si chiamava Total Mineraria, oggi invece si è rifatta il trucco e si chiama Total Italia spa). Su quei terreni si sono nutrite le pecore e hanno sudato i pastori. E sono morti avvelenati pastori e pecore (sta tutto nell'inchiesta Totalgate). Su quei terreni fino a un anno fa si è prodotto e venduto grano. Faccia un po' di pubblicità all'estero anche a quel maledetto grano, il colosso francese. E che dire delle prove di estrazione fatte lo scorso anno al pozzo Gorgoglione 2? Per due mesi si è levata, indisturbata verso il cielo, una fiammella carica di acido solfidrico. Una fiammella che ha stordito uomini e animali che vivevano nel raggio di un chilometro. Dov'erano i controlli e le precauzioni? Meglio non parlarne però. Le mani che perforano i pozzi devono apparire laboriose. L'aureola di una multinazionale generosa e filantropa deve brillare e convincere. La faccia deve sembrare limpida. Già, perché se poi si scioglie il trucco, qualche lucano potrebbe iniziare ad insospettirsi. E allora addio colonizzazione culturale!


martedì 3 dicembre 2013

Musica col crowdfunding: la cultura senza intermediari




La rete sta piano piano mostrando tutto il suo potere. 
A Parma, un gruppo di giovani musicisti è riuscito a creare un'orchestra chiedendo aiuto al loro pubblico attraverso il crowdfunding, una raccolta fondi.

Spesso le idee ci sono ma mancano i soldi. Come trovarli? Si fa strada sempre più un modo di fare progetti, soprattutto culturali, che consiste nel chiedere in rete direttamente  alla gente (direttamente al pubblico, senza intermediari come enti o case discografiche o case editrici) un contributo per poter realizzare il proprio progetto. Le formule della raccorda fondi sono varie: dalla richiesta semplice di finanziamento per il puro piacere di contribuire ad un progetto culturale fino ad arrivare alla richiesta di contributi in cambio del prodotto che si intende realizzare (che può essere un dvd, un cd, un mp3 eccetera).
Chi crede nel progetto contribuisce, in libertà e in base alle proprie tasche, alla realizzazione. Un esempio è l' MG_INC Orchestra

Giudicate voi, questo il loro progetto realizzato:







Per maggiori info vai sul sito della MG_INC Orchestra e leggi l'articolo.

mercoledì 27 novembre 2013

domenica 24 novembre 2013

Pino Aprile sulla Terra dei Fuochi



Pino Aprile, autore di "Terroni" sulla Terra dei Fuochi. Sulla sua pagina Facebook scrive questo.

"Sto recuperando un po' di rassegna stampa e tv dei giorni in cui sono stato all'estero. E se devo trarne una sintesi, è un senso di noia e irritazione: sono stufo, stufo, stufo di sentire professorini non informati dei fatti spiegare che la colpa dell'avvelenamento della Terra dei Fuochi è di chi non ha impedito che che avvenisse; che non ha fermato la camorra (come: sparando più svelto? Don Peppe Diana ci provò con il Vangelo...); che ha continuato a votare i politici collusi (invece di votare la Minetti, il Trota, Formigoni, Borghezio...); che non ha protestato a sufficienza (si sono soltanto fatti massacrare da manganellatori in divisa, magari loro figli, da soldati che hanno militarizzato le discariche; si son dati fuoco per protesta, sono stati denunciati e arrestati...); che non hanno denunciato (copyright Claudio Velardi), anche se sono più di dieci anni che fanno denunce, persino sconsigliati, in qualche caso, da chi doveva raccoglierle e sino alla maxi-denuncia di 35mila cittadini, primo firmatario il vescovo, contro 42 amministrazioni...
La vergogna di chi sposta la responsabilità da chi aggredisce a chi è aggredito, mi ricorda la sporca coscienza di quelli che accusano le donne violentate di non essersi difese davvero, perché, in fondo in fondo... eh? E anche quelli, lì, nella Terra dei Fuochi, diciamo la verità: gli è convenuto e adesso si ricordano di protestare."


giovedì 21 novembre 2013

I numeri delle estrazioni di gas e petrolio in Italia (e Basilicata)




"E’ stata pubblicata dall’UNMIG la statistica relativa alla produzione dei primi 9 mesi di gas e petrolio in Italia. La Basilicata, con oltre 900 milioni di metri cubi di gas e  2,9 miliardi di Kg di olio greggio estratto dalle viscere della terra si conferma al primo posto in assoluto tra le regioni italiane per produzione di idrocarburi. Una produzione che il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministro Zanonato vogliono incrementare ulteriormente con il “new memorandum” che trasformerebbe la Basilicata sempre più in “bombola del gas e pompa di benzina d’Italia”."

Ecco, dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico, i numeri delle estrazioni di gas e petrolio in Italia (e Basilicata) aggiornata a settembre 2013: http://unmig.mise.gov.it/unmig/produzione/produzione.pdf


martedì 19 novembre 2013

Basilicata, elezioni regionali 2013: mi sembra di stare nel Gattopardo




E anche queste elezioni regionali sono passate.
Il presidente vecchio (De Filippo) si era dimesso perché la sua giunta era stata travolta da uno scandalo sui rimborsi: si facevano rimborsare alberghi, viaggi e cacate varie. Tutto ciò succedeva ad aprile 2013.
Ricordiamo che quella giunta era di centro-sinistra, un potere forte in Basilicata.

Oggi la giunta è di centro-sinistra, la maggioranza è di centro-sinistra, quello stesso centro-sinistra che si è dimesso qualche mese fa. 

E' con una certa tristezza (o forse sconforto) che scrivo questo post. Quelli che ieri hanno imbrogliato hanno studiato alla stessa scuola di quelli che oggi vincono.
Telefonate e visite a casa per spingere i candidati ieri, telefonate e visite a casa per spingere i candidati oggi: vota e fai votare... Promesse (disattese) di lavoro ieri e promesse (che non saranno mantenute) di lavoro oggi. L'idea di politica di ieri è identica a quella di oggi. Mi sembra di stare nel cazzo di Gattopardo... 
Ma come si fa a non capire!? Non dico che dovesse vincere il nuovo, per carità, troppo imprevedibile e insidioso, troppo in movimento per l'immobilismo creato e regnante in terra di Basilicata... per carità, non il nuovo; speravo che almeno si agitassero un po' le acque, forse solo per aggrapparmi a qualche flebile speranza di cambiamento. E invece no.
Invece mi sbagliavo. E' tutto fermo, è tutto immobile. E non centra un cazzo l'invidia.
Forse manca un po' di coraggio nell'accettare di staccarsi dal proprio potere-posizione ideologica-sistema acquisiti negli anni per concederlo ai propri figli e lasciare, con coraggio, che siano loro a decidere del proprio futuro. Perdere un po' di libertà di decidere del futuro (qual è il futuro di un vecchio?) per donarla ai propri figli i quali il futuro ce l'hanno davvero davanti.

La vita non è eterna, non questa terrena almeno. Mi ingannavo a pensare che una strada nuova fosse possibile; una qualsiasi, bastava che fosse nuova. Forse lo sarà un giorno, ma non oggi, non oggi. 

giovedì 7 novembre 2013

Brigante se more, un inno










Per molti un inno, per altri un modo per non dimenticare cosa accadde e da dove veniamo, per altri ancora un modo per ricordare che, in un modo o in un altro, bisogna combattere.

mercoledì 30 ottobre 2013

I sapori della nostra terra: Finocchi e fagioli


Pensiamo sia arrivato il momento di inaugurare anche un piccolo angolo di cucina locale sul blog! E siccome la cucina tradizionale lucana è molto legata ai prodotti della terra, partiamo con una minestra di finocchi e fagioli, spesso protagonista delle tavole autunnali nei racconti dei nostri nonni (ma i più fortunati avranno avuto già la fortuna di assaggiarla!).
La preparazione è molto semplice, veramente alla portata di chiunque. I finocchi (non indico le dosi perché le potete variare a seconda dei gusti e dell'appetito) vanno tagliati a pezzi abbastanza sottili e fatti cuocere in acqua non troppo abbondante fino a che siano quasi disfatti. Mi raccomando, non vanno scartate le code, una parte che molto spesso viene ignorata nel consumo di questo ortaggio. A parte si fanno cuocere i fagioli (la varietà del legume è lasciata al gusto). Quando è tutto quasi pronto, in una terza pentola si soffrigge dell'aglio in un po' d'olio e ci si versa il contenuto delle altre due, lasciando insaporire la minestra per qualche minuto sul fuoco con l'aggiunta di peperone rosso macinato, un must di una certa cucina lucana e sale. Stop. Più difficile a spiegare che a fare. 
Costo totale: con 5 euro ci si sfama una famiglia (numerosa, pure).
Indicazioni nutrizionali: spesso del finocchio si ignora la proprietà di limitare la formazione di gas intestinali che, come tutti più o meno abbiamo sperimentato a spese del nostro prossimo, sono l'"effetto collaterale" dei fagioli... Quante ne sapevano i nostri nonni! A parte la nota di colore, il piatto è abbastanza completo, combinando le proteine e i carboidrati del fagiolo, con le fibre del finocchio, mentre i grassi stanno tutti in quel poco d'olio che abbiamo usato per il soffritto. Ottimo l'apporto di ferro e di vitamina A. Sarebbe bene completare l'apporto di nutrienti con un paio di fette di pane. Magari abbrustolito e adagiato sul fondo del piatto prima di versare la minestra...

martedì 22 ottobre 2013

Balvano (PZ), 3 marzo 1944, ore 1.10 circa


Una rara immagine della tragedia: i corpi delle vittime incolonnati sulla banchina della stazione di Balvano. Foto pubblicata su L'Europeo, 18 marzo 1956 e ripresa dal sito www.trenidicarta.it
Di solito una tragedia è rumorosa: urla, crolli, schianti. Nella Galleria delle Armi, tra le stazioni di Balvano e Bella-Muro, niente di tutto ciò. La Morte arriva in silenzio travestita da una serpe di monossido di carbonio che si insinua tra i vagoni merci e raggiunge i polmoni degli oltre 500 viaggiatori clandestini, mossi per lo più dalla fame, che possiamo immaginare quasi tutti addormentati in una umida nottata di fine inverno di settant'anni fa. 
I numeri del disastro non sono mai stati accertati ma le proporzioni di quell'apocalisse avvenuta in territorio lucano fanno venire i brividi anche a distanza di decenni. Una strage dimenticata, quella del treno merci 8017 partito da Battipaglia alla volta di Potenza in piena guerra civile e carica di gente che dalla Campania, ormai nella morsa della fame, veniva tra i monti lucani a cercare un po' di cibo, magari ricavandone anche qualche soldo dalla borsa nera. Se n'è parlato troppo poco, se pensiamo che siamo di fronte al più catastrofico incidente ferroviario avvenuto in Italia, il sesto nel mondo da quando esistono le strade ferrate. 
Per ora vogliamo solo rivolgere il pensiero a quei nostri paesani (in realtà la grandissima parte erano campani, ma poco importa), con l'impegno, in vista del settantesimo anniversario, di raccogliere un po' di materiale dalle poche fonti presenti e ritornare sulla vicenda.

giovedì 17 ottobre 2013

Il caso Telecom e il MES secondo Claudio Borghi

 Recentemente Telecom Italia è stata venduta agli spagnoli (o meglio alle banche e alle imprese spagnole).
Come è potuta avvenire una cosa del genere? Che c'entra l'Europa (Euro)? Che c'entra il M.E.S. (Meccanismo Economico di Stabilità o Fondo Salva-Stati)?
Ce lo spiega con estrema semplicità Claudio Borghi, economista: è un piacere sentirlo parlare perchè spiega in modo semplice concetti economico-politici non proprio facili da comprendere.

Io sono fortemente convinto che la maggior parte dei mali non vengano da Letta o Berlusconi ma dall'Europa che è incapace di essere organo politico (e che dovrebbe quindi fare l'interesse dei popoli europei) ma è solo il braccio di un manipolo di banchieri (potenti). Certo, Letta e Berlusconi sono complici poichè impediscono il dibattito pubblico su questo tema con i loro ormai nauseanti teatrini politici ed eseguono le indicazioni folli della Merkel perchè ne ricavano potere e forse (?) anche qualche interesse a livello economico.

Bene, ecco il video. Buona visione!






sabato 12 ottobre 2013

Il Giro d'Italia torna in Basilicata




14 maggio 2014. La data in cui, con la Taranto-Viggiano il Giro d'Italia ciclistico tornerà sulle strade di Basilicata per il secondo anno consecutivo, dopo la Cosenza-Matera del 2013. E già questa è una notizia. Sì, perché il Mezzogiorno - in generale - e la nostra terra - in particolare - negli ultimi anni sono state un po' snobbati dagli organizzatori della Corsa Rosa cha hanno preferito volgere il loro sguardo altrove, spesso anche oltre confine. Ovviamente i motivi non sono stati strettamente tecnici (percorsi più validi, strade più belle...) ma, come ampiamente immaginabile, di carattere economico. Ma oggi non abbiamo voglia di farci il sangue acido, piuttosto di goderci questo piccolo evento che porterà per un giorno la nostra regione sotto i riflettori (il bacino d'utenza della seconda corsa più importante al mondo è veramente alto).
Da appassionato delle due ruote permettetemi anche qualche considerazione tecnica. Per chi non lo sapesse, il percorso è stato svelato ufficialmente qualche giorno fa. Si partirà dall'Irlanda il 9 con tre tappe, un giorno di riposo con trasferimento aereo in Puglia, breve tappa di assestamento tra Giovinazzo e Bari (e siamo al 13) e poi la nostra Taranto-Viggiano. Non sarà una tappa banale perché l'arrivo è in salita e sarà il primo di tutto il Giro e quindi tutti i tifosi saranno in trepida attesa per capire lo stato di forma dei pretendenti alla maglia rosa che si daranno battaglia fino a Trieste dove, il primo giugno, saranno date le ultime pedalate.
Ma studiamocelo nel dettaglio, questo percorso, fosse anche solo per capire dove poter incrociare la lunghissima carovana che attraverserà le nostre strade.



Dunque, come detto, partenza da Taranto in direzione sud, sulla SS 106 fino a Scanzano da dove si punterà verso il centro di Montalbano, in omaggio al nostro Pozzovivo che avrebbe le carte in regola per puntare seriamente al podio del Giro e, perché no, anche a vincere la "sua" tappa. Da Montalbano giù per i "turnichetti" sulla Val d'Agri che verrà percorsa fino a San Brancato di Sant'Arcangelo. A quel punto si salirà verso Roccanova e poi verso San Chirico Raparo, proprio nel cuore della Basilicata, toccando luoghi troppo spesso dimenticati anche da noi che viviamo a pochi chilometri di distanza. Oltre che a livello paesaggistico questo tratto sarà interessante anche dal punto di vista altimetrico dal momento che i corridori dovranno percorrere due salite, quella che culmina in località Murgitelle e il Valico di Serra San Chirico, entrambe oltre gli 800 metri s.l.m. e valide come Gran Premi della Montagna. A questo punto si tornerà sulla statale Val d'Agri, si passerà sulla Diga del Pertusillo e la corsa entrerà nel vivo. La salita finale verso il paese della Madonna Nera comincerà poco dopo Villa d'Agri e non sarà oltremodo selettiva ma, stiamone certi, darà più di qualche spunto di cronaca e per noi lucani, specie se appassionati di questo sport, sarà un'occasione da non perdere, di quelle che capitano, se va bene, una volta ogni dieci anni...

Giuseppe Cristiano

giovedì 10 ottobre 2013

Aggiunta sezione "MUSICA - I suoni del Brigantaggio" alla pagina "Brigantaggio e dintorni"


Buongiorno a tutti!
Ho aggiunto la sezione "MUSICA - I suoni del Brigantaggio" alla pagina "Brigantaggio e dintorni". 
"In questa sezione voglio raccogliere tutti i suoni che raccontano del Brigantaggio e del Risorgimento. Tammurriate, tarantelle, pizziche. I suoni e le melodie meridionali che narrano degli eventi accaduti nella seconda metà dell' '800 nell'Italia Meridionale e delle idee e dei sentimenti della sua gente.
La musica non permette di separare con l'accetta i fatti, i sentimenti e i suoni, la musica non prescinde dai sentimenti e dalle emozioni. Non è tantomeno possibile separare i fatti, i suoni e i sentimenti di allora da quelli di ora. 
In questa sezione cercherò dunque di raccogliere tutte le musiche che credo possano dare un'idea del Brigantaggio, del Risorgimento e dei sentimenti annessi."




venerdì 4 ottobre 2013

Li chiamarono... briganti! Film sulla storia di Carmine Crocco

Un film di Pasquale Squitieri con Claudia Cardinale, Enrico Lo Verso, Giorgio Albertazzi, Roberta Armani. Uscito nel 1999, racconta la storia di Carmine Crocco, brigante di Rionero in Vulture tra i più noti del Sud Italia e più rappresentativi del brigantaggio.
E' un film da vedere. Buona visione!








(Sono graditi commenti)


giovedì 3 ottobre 2013

La guerra come strumento

Oggi vorrei imbarcarmi in una delle mie, per fortuna non troppo frequenti, riflessioni sui massimi sistemi. Stavo pensando alla guerra, sono partito dalla possibile guerra in Siria ma poi mi sono fermato sul concetto di guerra...

 
Gernica, Pablo Picasso (1937)


La guerra, nelle sue varie forme, è sempre uno strumento. E' considerato strumento di morte, strumento di paura, strumento di cambiamento: sempre e comunque una cosa non auspicata e da evitare... tranne quando viene considerata strumento di pace, la guerra è buona solo quando si vuole fare la pace.
In realtà, che io sappia, la guerra può avere svariati sotto-obiettivi che mirano al raggiungimento di un unico obiettivo, comune a tutte le guerre: distruggere qualcosa o qualcuno e prendere o aumentare il potere. Siete d'accordo?
La guerra può essere giusta o ingiusta, a seconda del punto di vista. Sicuramente la guerra è sempre "brutta" poichè comporta sempre perdite in termini di vite, risorse, beni; ma, ripeto, può essere giusta o ingiusta.
Ciascuno avrà buone ragioni per il sì e buone ragioni per il no. A mio avviso la scelta definitiva dipende dalle situazioni. Tuttavia la tendenza dovrebbe essere quella di cercare di evitarla, proprio perchè la guerra è sempre "brutta". La guerra rimane pur sempre una soluzione (possibile, perchè si può anche perderla la guerra).

Detto questo, vorrei dire quanto segue.
Non prendetemi per il culo che la guerra si fa per fare la pace! Andate a cacare.

martedì 1 ottobre 2013

Come disostruire le vie aeree nel lattante

Nel post precedente ho pubblicato dei video che mostravano le manovre da eseguire per liberare le vie respiratorie del bambino. Questo per evitare il soffocamento. Qui vi metto due video che mostrano come intervenire nel caso un neonato o un lattante stia soffocando: le manovre sono molto simili a quelle da eseguire con un bambino ma c'è qualcosa che cambia proprio perchè si tratta di bambini più piccoli e in un certo senso più "delicati".

Il secondo è qui sotto...

Se potete, per favore, diffondete!








lunedì 30 settembre 2013

Erri De Luca sul Tav



Erri De Luca è uno dei pochissimi intellettuali che si è schierato con la gente della Val di Susa in difesa di un territorio, di una comunità, della dignità.
La gente della Val di Susa fa "pura lotta di resistenza". "Quell'opera non si farà", quella comunità "saboterà quell'opera". Da anni che quella comunità "continua a battersi e dunque è insuperabile, invincibile".







sabato 28 settembre 2013

Come disostruire le vie aeree del bambino


Ho già ho parlato in precedenza della manovra di Heimlich in questo blog e oggi mi va di rifarlo inserendo alcuni video che mostrano cosa fare in caso di soffocamento (ostruzione delle vie respiratorie) di un bambino.
Credo che sia fondamentale conoscere queste semplici manovre. ma credo sia ancor più importante diffondere queste conoscenze. Come ho avuto modo di dire in precedenza, conoscere questa manovra di primo soccorso può rappresentare la salvezza, soprattutto per i bambini.
Perciò, per favore, diffondiamole!






Se per quache motivo non vi piace questo video perchè il tipo che spiega vi sta antipatico, ho trovato un altro video che spiega le stesse cose: http://video.corriere.it/disostruzione-vie-aeree-bambino/d35b69c4-37f0-11e2-94e7-603de4c26bba


giovedì 26 settembre 2013

Erri De Luca risponde...



Così Erri De Luca risponde alla denuncia che si è beccato per aver detto che la Tav va sabotata.
Per me una sola parola. Grandissimo.


lunedì 23 settembre 2013

No Tav: i nuovi terroristi, i nuovi briganti


 I No Tav. Ecco i nuovi terroristi. Ecco i nuovi briganti.

La storia, se la si conosce, ci aiuta a capire gli avvenimenti attuali, internazionali, nazionali e locali. La storia ci aiuta a comprendere come hanno funzionato le cose. E di solito i sistemi che hanno funzionato, con qualche aggiustamento qua e là e qualche ritocchino estetico, vengono riproposti perchè probabilmente efficaci. Sto parlando del sistema di mettere "fuorilegge" le persone, farle diventare persone che stanno fuori dalla legge. Non a caso il fenomeno della ribellione contro i nuovi sovrani Savoia (non credo che si possa parlare di rivolta) della gente del Sud fu all'epoca funzionalmente e oggi semplicisticamente chiamato "Brigantaggio". Cosa successe allora? Perchè affermo che a gran parte della gente del Sud gli fu attribuito la "professione" di brigante?
Chi ha letto qualcosa a riguardo sa che nella categoria “briganti” furono inseriti sia i briganti veri (quelli che rubavano e saccheggiavano per vivere), sia i soldati (disertori e non) del Regno delle Due Sicilie, sia quelli che, o perchè amavano i Borbone o perchè avevano tendenze liberali o repubblicane, si ribellavano al nuovo regno (io direi al nuovo padrone). Il Regno dei Savoia ad un certo punto, in terra di Basilicata, non riuscendo a debellare questo "imprevisto" fenomeno di ribellione, istituì addirittura la legge marziale, come se si fosse in guerra (da notare invece che questa brutta storia venne chiamata e tuttora è chiamata dai più "annessione" o addirittura "liberazione") e etichettò come "brigante" chi si opponeva al nuovo regno e alla nuova legge. E quale fu il risultato? Agli occhi dell'Europa tutta (gli altri regni, che volevano che tale faccenda risultasse con la faccia pulita) il combattere i briganti giustificò in parte l'uso della violenza e fece passare in secondo piano i problemi tutti politici di "annessione", "uso delle armi", "repressioni". E successe che dopo qualche anno i "briganti" furono uccisi e il problema fu risolto: "s'è fatta l'Italia"! Nel sangue e nell'inganno, certo, ma "si è fatta"! Olé!
E cosa sta succedendo in Val di Susa? 
Li chiamano terroristi. "Terrorista", un termine più moderno e internazionale di "brigante". E siamo all'etichettamento (Labelling Theory): No Tav = terrorismo. Far diventare "cattiva" la gente che si oppone ad una scelta, ad un'opera inutile e che stupra il loro territorio, per giustificare l'uso delle armi (la polizia è armata) e le repressioni (sequestro dei computer) e per raggiungere gli obiettivi, tutti politici, dei governi e dello Stato.

E fra qualche anno i "terroristi" saranno eliminati e il problema TAV sarà risolto: "si sarà fatto il TAV"! Nella violenza e nell'inganno, certo, ma "il Tav sarà fatto"! Olé!
... Io spero davvero di no. Spero proprio che questa volta la storia non si ripeta.
Ho paragonato i due fenomeni perchè vedo nette le analogie: a me sembra chiaro come il sole. Voi che ne pensate? 

Comunque, ecco i NoTav. Ecco i nuovi terroristi. Ecco i nuovi briganti. Ascoltiamo cosa succede in Val di Susa dalle parole del leader No Tav Alberto Perino.






PS: per approfondire l'argomento Brigantaggio è disponibile su questo blog una pagina che raccoglie una serie di letture sul tema.



giovedì 5 settembre 2013

Stato e gioco d'azzardo, nomi e cognomi




Il gioco d'azzardo può diventare una malattia (dipendenza da gioco). E conosco personalmente gente che è dipendente dalle macchinette. E il parlamento lo incentiva. E il motivo è il solito: interessi di pochi.
Le società che gestiscono il gioco d'azzardo hanno evaso 98 miliardi? E che sarà mai, un condono e torna tutto a posto! Solo a pensarla una cosa del genere dovrebbero essere tutti mandati a casa, non gentilmente, a calci nel culo!
Giocano e mangiano sulla disperazione e l'ignoranza della gente, maledetti.

mercoledì 4 settembre 2013

giovedì 29 agosto 2013

Torno dalle vacanze

Dalle Dolomiti Lucane


Torno dalle vacanze, quest'anno interamente lucane. Torno a Roma con un po' di nostalgia nel cuore, non per le vacanze (quelle, si sa, prima o poi finiscono) ma per aver lasciato una terra stupenda, che se la vivi con l'atteggiamento giusto, ti regala tante emozioni e tanto "sentimento" ("ispira tanto sentimento").
Penso alla mia terra e alle sue ricchezze... e mi rimane un po' di amaro in bocca per l'incuria dell'uomo e soprattutto della politica e per tutti quelli, la maggior parte persone brillanti e di buonsenso, che se ne sono andati emigrati per l'Italia e per il mondo. E penso che se queste persone (o almeno la maggior parte) che sono emigrate tornassero a vivere in Basilicata, questa sarebbe veramente, se non proprio il paradiso, almeno una sua bella copia.
Ho incontrato un sacco di persone con decine di idee e bagagli pieni di competenze e pensandole in altri posti rimango amareggiato. Tuttavia credo e spero che un giorno cambierà, perchè, se l'olfatto non mi ingannano, l'aria è già cambiata, sembra più fresca.

domenica 21 luglio 2013

Piccola riflessione ad alta voce



Sembra che nessuno sia responsabile più di nulla. 
Il ministro dell'Interno non c'entra niente con la faccenda del Kazakistan, Napolitano monita senza entrare in merito (?), gli F-35 li vuole la Difesa, non il Parlamento, non l'Italia.
Sembra che sia sempre responsabilità di altri, spesso del M5S: il nuovo capro espiatorio.
L'elettore anche dà la colpa alla politica. La responsabilità non è mai dell'elettore; tanto, dice, "non cambierà mai un cazzo!". La responsabilità è sempre di altri, noi, individualmente, non c'entriamo mai niente.
E invece c'entriamo, siamo responsabili. Anche semplicemente non facendo una cosa, ad esempio non informandoci, non interessandoci alla comunità e al bene comune. Certo, ognuno ha le sue motivazioni; e queste motivazioni possono diventare, per ciascuno, pure giustificazioni che accettiamo collettivamente e forse pure serenamente. Il problema nascerà quando le nostre giustificazioni non saranno più accettate dalle generazioni future (compresa la mia, forse).
Forse la riflessione, per essere utile a qualcosa, dovrebbe essere spostata dalla responsabilità altrui alle responsabilità personali: dovremmo ragionare su cosa possiamo fare NOI in prima persona, quali le NOSTRE possibili azioni, su cosa IO posso fare, quali le MIE possibili azioni.
Forse.

mercoledì 26 giugno 2013

Taranto e Ilva: metalli nell'aria al quartiere Tamburi

Ecco ciò che succede a Taranto. In questo video si mostra quello che si diffonde nell'aria e che si deposita a terra. Il commissario dell'Ilva Bondi sostiene che "i picchi sopra la norma di PM10, registrati nel periodo gennaio-maggio 2013, sono in gran parte riconducibili a cause esterne (sabbia sahariana)". Dal video, girato in un'abitazione del quartiere Tamburi a Taranto, la sabbia sembra essere solo nella testa di Bondi.

Si può mentire così, senza vergogna e senza conseguenza alcuna? 
Purtroppo, evidentemente sì.


 

martedì 18 giugno 2013

Il Fracking e il NoFraking



Qualche giorno fa sono venuto a conoscenza del fracking e credo sia conoscenza da condividere.

Che cos'è il fracking? Il fracking (o frattura idraulica) è una tecniva di perforazione usata per l'estrazione di gas e di petrolio. Come funziona? Si inietta del liquido (acqua mista a sostanze chimiche) ad alta pressione che provocano delle fratture (di qui il nome) degli strati rocciosi del sottosuolo. Questa tecnica è molto utilizzata negli Usa e ha suscitato non pochi dubbi sull'impatto ambientale. Chiaramente le compagnie petrolifere si affrettano ad affermare che è una tecnica sicura ma, ovviamente, la loro credibilità viene messa a dura prova dalla mancanza di trasparenza sull'utilizzo di questa tecnica.
Ma prima di cercare di evidenziare i rischi vediamo quando viene usata la frattura idraulica. Nella maggior parte dei casi questa tecnica, come abbiamo detto, viene usata nell'estrazione di gas e petrolio quando le normali tecniche di perforazione non sono efficaci oppure antieconomiche, cioè quando non è possibile una perforazione conveniente perché i giacimenti si trovano al di sotto dei 1500 metri di profondità oppure quando si vuole semplicemente "sollecitare" la produzione: "la fratturazione permette l'estrazione di gas naturale dalle rocce bituminose, un materiale estremamente impermeabile. La frattura crea un passaggio dal giacimento al pozzo, aumentando la portata dell'estrazione" (da wikipedia), ossia più estrazione e più produzione.  Il sito www.nofracking.itci spiega meglio perchè si usa. Il fracking "favorisce l’estrazione di petrolio dagli scisti bituminosi o di tight gas (gas di sabbie compatte/gas in depositi clastici a bassa permeabilità), coal bed methane (metano dagli strati di carbone) e, principalmente, shale gas (gas di scisto/gas da argille). Sia il tight gas che lo shale gas sono giacimenti di gas non convenzionale costituiti da rocce calcaree, arenarie, quarzo e argilla: quando l’argilla è prevalente si chiama shale, altrimenti è definito tight."
Questa tecnica è utilizzata non solo nel campo della produzione di gas e petrolio ma anche nelle miniere, per ridurre le eventuali fuoriuscite di idrocarburi, per smaltire i rifiuti derivanti dall'estrazione di idrocarburi iniettandoli in rocce ritenute idonee e per misurare la tensione della crosta terrestre.
E il problema dove sta? Sta nel fatto che il fracking è una tecnica di estrazione estremamente invasiva per il territorio, sta nella qualità del liquido utilizzato e sta nelle conseguenze delle fratture. Il sito www.nofracking.it ci informa che "l’acqua utilizzata per fratturare (quasi 29 mila metri cubi all’anno per ogni singolo pozzo) viene, infatti, addizionata a diverse sostanze pericolose. Si parla di oltre 260 agenti chimici cancerogeni o altamente tossici, tra i quali naftalene, benzene, toluene, xylene, etilbenzene, piombo, diesel, formadeldeide, acido solforico, tiourea, cloruro di benzile, acido nitrilotriacetico, acrilamide, ossido di propilene, ossido di etilene, acetaldeide, di-2-etilesile, ftalati. Senza dimenticare sostanze radioattive come cromo, cobalto, iodio, zirconio, potassio, lanthanio, rubidio, scandio, iridio, krypton, zinco, xenon e manganese. Fino all’80% di questi fluidi iniettati per la fratturazione idraulica ritorna in superficie come acqua di riflusso. Il resto rimane nel sottosuolo." Quindi il rischio maggiore è la contaminazione chimica delle eventuali falde acquifere e del terreno contigui ai giacimenti di idrocarburi e ai pozzi di estrazione. Poi c'è il rischio di sollecitare microsismi che pur essendo micro sono sempre sismi. Inoltre a mio avviso tale tecnica di estrazione nasconde una porca filosofia: "rispetto per niente e nessuno".
In Italia il dibattito sul tema energia e ambiente quasi non esiste, si parla solo di bollette. Territorio, salute e informazione sul tema niente.
Per questi motivi il blog ha aderito alla Campagna NoFrackingItaly, una campagna nazionale di informazione, conoscenza e proposta, in grado di avviare un percorso critico, che conduca con il contributo ed il coinvolgimento dei territori, dei cittadini, delle associazioni, comitati, movimenti politici, degli attivisti, degli esperti, personalità:
1) Ad una bozza di legge nazionale contro il fracking;
2) Alla richiesta di trasparenza e pubblicazione dei piani ingegneristici delle compagnie petrolifere, oggi secretati;
3) Alla definizione, con legge, delle aree marine e terrestri da tutelare.


Se puoi, oh lettore, e se vuoi, aderisci anche tu: http://www.nofracking.it/campagna-italia/


domenica 16 giugno 2013

La canzone del maggio, Fabrizio De André



Ecco il testo...

"Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.

E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti."

giovedì 13 giugno 2013

Il petrolio in Basilicata, lo Stato dov'è?




Guardando l'inchiesta del Corriere sul petrolio in Basilicata, mi rendo conto che ci sono dei problemi a livello istituzionale. Lo Stato dov'è? Che fa? Ha ancora una qualche funzione?

Guardando quest'inchiesta mi rendo conto che va in galera chi denuncia, non chi delinque o omette i controlli.
Mi rendo conto che la diga del Pertusillo è inquinata.
Mi rendo conto che non è Eni il problema, Eni (e tutta l'allegra compagnia dell'oro nero) ne approfitta e basta, Eni sta lì apposta, per fare profitti, li deve fare.
Mi rendo conto invece che lo Stato non c'è, non esiste. E se esiste, è molto amico di Eni e poco della gente.

Eni infatti è in regola, non è fuorilegge perchè la legge non c'è. Una legge che impedisca inquinamento e/o punisca chi inquina non c'è proprio, non c'è una legge che tuteli l'ambiente e la salute. Eni, per perforare ed estrarre, che piaccia o no, ha superato tutti i test di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) fissati dalla legge. E' questa legge che non vieta di estrarre a pochi metri dalle case, dagli ospedali, dalle colture (vedi Villa d'Agri, PZ), la legge è indulgente con le compagnie petrolifere. E la legge chi la fa? La fa lo Stato. Ma lo Stato, in questo caso, preferisce non farle queste leggi. E allora se lo Stato non fa queste leggi, a chi serve lo Stato? Agli abitanti di Viggiano? A quelli di Pisticci? A quelli del Mar Ionio? Guardando l'inchiesta del Corriere non mi pare proprio.
Lo Stato si è costituito perchè? Me lo domando.
Ma forse la colpa è nostra che ce ne fottiamo dello Stato, come se fosse una cosa che non ci riguarda, che non influenza le nostre vite, come se fosse un brutto sogno da scacciare via dalla mente e dalla realtà. E invece è reale, non c'è ma è reale. Percepisci che è reale quando commette ingiustizia e la vittima sei tu.

Sono convinto che lo Stato sia un prodotto umano e come tale modificabile, sempre. Ma per farlo bisogna che ci poniamo delle domande e cerchiamo le risposte informadoci. Anche di questo sono convinto.


lunedì 10 giugno 2013

Inchiesta del Corriere della Sera sul petrolio in Basilicata

http://www.corriere.it/inchieste/oro-nero-che-italia-rende-poveri/66d3009e-d108-11e2-9e97-ce3c0eeec8bb.shtml


Un po' di informazione non fa male, anzi. Il Corriere, a dir la verità con mia grande sorpresa, ha fatto un'inchiesta, secondo me buona, sullo sfruttamento di idrocarburi in Basilicata. Le estrazioni sono a regime, noi abbiamo la tessera idrocarburi e la Basilicata è sempre più povera perchè le aziende chiudono, i tumori aumentano e la gente se ne va. C'è qualcosa che non va. Uno che poco poco ragiona non può dire che il petrolio porta ricchezza, almeno in terra di Basilicata: qualcosa non va, i conti non tornano.

Guardate assolutamente l'inchiesta del Corriere della Sera!

venerdì 7 giugno 2013

"le ombre dei morti, i fantasmi e le altre cose di questo tipo..."

Immagine tratta dal film d'animazione "Hercules", Walt Disney


Il titolo è un po' macabro, me ne rendo conto, ma è d'effetto (o no?). E poi sono le parole di Platone, uno dei pilastri del pensiero occidentale.
Mi piaceva riportare qui un passaggio tratto da “la Repubblica” semplicemente perchè, scusate la ridondanza, mi piace.
E’ bene ricordare che Platone è un filosofo greco vissuto tra il V e il IV secolo a.C. ad Atene ed esprime un modo di ragionare un po’... diciamo “diverso” dal nostro. Sentite un po’ che dice.

[Repubblica, Libro III]
«E allora, se uno crede che il mondo dell’Ade esista e faccia paura, pensi che sarà impavido di fronte alla morte e in battaglia sceglierà la morte piuttosto che la sconfitta e la schiavitù?»
«Nient’affatto».
«Dobbiamo perciò sorvegliare, a quanto sembra, anche coloro che si mettono a narrare questi miti, e pregarli di non diffamare con tanta disinvoltura il mondo dell’Ade, ma piuttosto di elogiarlo, perché i loro racconti di adesso non contengono nulla di vero e di utile per chi dovrà avere spirito combattivo».
«Dobbiamo fare così, certo», disse.
«Allora», proseguii, «a cominciare dai versi seguenti, cancelleremo tutte le espressioni di questo tipo: “Vorrei lavorare a salario e servire ad un altro pur senza risorse, sprovvisto di grande ricchezza, piuttosto che regnare su tutti i morti consunti”; poi: “a mortali e immortali le case paressero mucide, orrende, che aborrono pure gli dèi”; e anche: “ahimè, ché ancora sussiste nelle case dell’Ade un’anima e un’ombra, ma senno non ha”; e anche: “lui solo ha coscienza, l’altre son ombre che volano”; e ancora: “l’anima volò via dalle membra e scese nell’Ade, piangendo il suo fato, vigor giovanile lasciando”; e anche questi versi: “l’anima come fumo sotto la terra n’andò stridendo”; e poi: “come quando le nottole nel fondo d’un antro divino squittendo svolazzano, allorché una cada dal grappolo appeso alla roccia, ove si reggono in fila, andavano insieme stridendo”. Pregheremo Omero e gli altri poeti di non indignarsi se casseremo questi e tutti gli altri versi di questo tipo, non perché siano impoetici e alla gente non piaccia ascoltarli, ma perché, quanto più sono poetici, tanto meno devono udirli i fanciulli e gli uomini destinati a essere liberi e temere la schiavitù più della morte» .
«Senza dubbio».
«Occorre quindi respingere anche tutti i nomi tremendi e spaventevoli che si riferiscono all’argomento: il Cocito, lo Stige, le ombre dei morti, i fantasmi e le altre cose di questo tipo che solo a nominarle fanno rabbrividire chiunque le ascolti. Forse vanno bene sotto un altro aspetto; ma noi temiamo che per un tale senso d’orrore i guardiani diventino più impulsivi e più molli del dovuto».
«E abbiamo ragione di temerlo!», esclamò.
«Sono dunque da eliminare?»
«Sì».

(Vi sarei grato se lasciaste qualche commento in riferimento all’argomento perchè sono molto interessato a ciò che pensate).

sabato 1 giugno 2013

Acqua minerale: schizofrenia o rincoglionimento?





L’acqua minerale è in Italia un affare da oltre 2 miliardi di euro l’anno. Abbiamo già visto chi ci guadagna. Indipendente da chi ci guadagna, assistiamo ad un vero e proprio sintomo di perdita di contatto con la realtà. I siciliani bevono acqua umbra, gli umbri bevono acqua lucana, i lucani bevono acqua piemontese, i piemontesi bevono acqua calabra, i calabresi l’acqua veneta e i veneti acqua laziale. E’ una follia. Dalle mie parti, fenomeni di questi sono chiamati dalla saggezza popolare “l’art di’ pacc’ ” (fare avanti e indietro, l’arte dei pazzi). Non sarebbe più saggio e conveniente che ognuno si bevesse la sua c...o di acqua minerale?
Bere acqua minerale significa produrre plastica in più (e quindi inquinare), trasportare le bottiglie da una parte all’altra dell’Italia (e quindi inquinare), risolvere il problema dello smaltimento della plastica (e quindi inquinare); infine comprare acqua minerale in bottiglia significa spendere di più per avere l’acqua.

Legambiente e Altreconomia, nel loro rapporto 2013 sulle acque in bottiglia, calcolano che nella “fase del trasporto dell’acqua minerale influisce non poco sulla qualità dell’aria. Il problema è che le acque minerali percorrono molti chilometri prima di arrivare sulle nostre tavole (secondo Mineracqua solo il 15% delle bottiglie di acqua minerale viaggia su ferrovia). Un’idea dei ‘movimenti d’acqua’ nel nostro Paese, che vede coinvolte le prime 15 marche nazionali, ci viene fornita da Altreconomia che ha realizzato una mappa delle distanze esistenti tra le sorgenti e le maggiori città italiane. Ad esempio, l’acqua Lilia dalle fonti del Vulture (Basilicata) percorre 847 km per arrivare a Genova e 861 per raggiungere Milano. Al contrario, l’acqua Levissima, dall’arco alpino, per raggiungere i supermercati di Napoli compie 894 Km, la Sant’Antonio ne impiega 814. E se prendiamo in considerazione le stesse fonti alpine e calcoliamo le distanze tra queste e le regioni ancora più a Sud, (come la Puglia ad esempio) i chilometri salgono fino a 1000, per non parlare poi del tragitto che compiono per arrivare sino a Palermo (1500 Km circa). Infatti, il trasporto su gomma è uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico.”
Nel rapporto si facenno anche all’inquinamento in termini di qualità dell’aria e CO2. “Degli oltre 12 miliardi di litri imbottigliati, 11,3 sono stati consumati in Italia nel 2011, di cui l’80% confezionato in bottiglie di plastica. Facendo una stima, e considerando che l’imbottigliamento dei 9 miliardi litri di preziosa acqua di sorgente sia solo in bottiglie di plastica da 1,5 litri, sarebbero state prodotte circa 6 miliardi di bottiglie, per 240 milioni di chili di plastica, pari a circa 540 milioni di litri di petrolio utilizzati, con un impatto nelle emissioni in atmosfera pari a circa 1,2 milioni di tonnellate di CO2 per la sola produzione delle bottiglie.” Inoltre un “altro problema è la destinazione delle bottiglie dopo l’uso. Infatti solo poco più di un terzo (36% circa) di queste viene avviato correttamente a riciclo. Il restante 64% finisce invece in discarica, in inceneritori o disperso nell’ambiente. Infine un aspetto da non sottovalutare è il trasporto che incide sulla distribuzione delle acque minerali. Secondo i dati stessi di Mineracqua, il 15% delle bottiglie viaggia in treno e il restante 85% va da nord a sud trasportate per chilometri su camion con una media di 400 km e con massimi fino a 1300 km. Infatti l'imbottigliamento e il trasporto su gomma di 100 litri d'acqua che viaggiano per 100 km producono emissioni pari a 10 kg di CO2 oltre le emissioni di sostanze inquinanti provenienti dai motori diesel dei campion come PM10, ossidi di azoto, etc.”
Insomma sono più i danni che i benefici. Però c’è una soluzione. Bere acqua del rubinetto perchè conviene sia all’ambiente che alle tasche. Legmabiente sostiene che “per ogni 100 litri” di acqua del rubinetto erogati si emettono “solo circa 0,04 kg di CO2.” L’acqua di rubinetto infatti “non ha bisogno di imballaggi né tantomeno di utilizzare il petrolio il trasporto e per la fabbricazione delle bottiglie di plastica necessarie per il suo trasporto. Inoltre l’acqua di rubinetto “è di buona qualità, ecologica e rigorosamente controllata da norme sanitarie; in alcune situazioni può essere poco allettante al gusto, ma con dei semplici accorgimenti è facile renderla piacevole al palato e al portafoglio.”

Probabilmente il problema siamo noi che continuiamo a bere acqua minerale e creiamo questa situazione paradossale per cui noi beviamo l’acqua umbra e gli umbri bevono acqua lucana. Probabilmente abbiamo perso parecchio buonsenso... oppure il senso di realtà oppure semplicemente c’è un rincoglionimento di massa.
Sarebbe opportuno, forse prima ancora di cominciare a bere acqua di rubinetto, riacquistare un po’ di buonsenso, o di senso di realtà, o semplicemente il senno.