mercoledì 30 ottobre 2013

I sapori della nostra terra: Finocchi e fagioli


Pensiamo sia arrivato il momento di inaugurare anche un piccolo angolo di cucina locale sul blog! E siccome la cucina tradizionale lucana è molto legata ai prodotti della terra, partiamo con una minestra di finocchi e fagioli, spesso protagonista delle tavole autunnali nei racconti dei nostri nonni (ma i più fortunati avranno avuto già la fortuna di assaggiarla!).
La preparazione è molto semplice, veramente alla portata di chiunque. I finocchi (non indico le dosi perché le potete variare a seconda dei gusti e dell'appetito) vanno tagliati a pezzi abbastanza sottili e fatti cuocere in acqua non troppo abbondante fino a che siano quasi disfatti. Mi raccomando, non vanno scartate le code, una parte che molto spesso viene ignorata nel consumo di questo ortaggio. A parte si fanno cuocere i fagioli (la varietà del legume è lasciata al gusto). Quando è tutto quasi pronto, in una terza pentola si soffrigge dell'aglio in un po' d'olio e ci si versa il contenuto delle altre due, lasciando insaporire la minestra per qualche minuto sul fuoco con l'aggiunta di peperone rosso macinato, un must di una certa cucina lucana e sale. Stop. Più difficile a spiegare che a fare. 
Costo totale: con 5 euro ci si sfama una famiglia (numerosa, pure).
Indicazioni nutrizionali: spesso del finocchio si ignora la proprietà di limitare la formazione di gas intestinali che, come tutti più o meno abbiamo sperimentato a spese del nostro prossimo, sono l'"effetto collaterale" dei fagioli... Quante ne sapevano i nostri nonni! A parte la nota di colore, il piatto è abbastanza completo, combinando le proteine e i carboidrati del fagiolo, con le fibre del finocchio, mentre i grassi stanno tutti in quel poco d'olio che abbiamo usato per il soffritto. Ottimo l'apporto di ferro e di vitamina A. Sarebbe bene completare l'apporto di nutrienti con un paio di fette di pane. Magari abbrustolito e adagiato sul fondo del piatto prima di versare la minestra...

martedì 22 ottobre 2013

Balvano (PZ), 3 marzo 1944, ore 1.10 circa


Una rara immagine della tragedia: i corpi delle vittime incolonnati sulla banchina della stazione di Balvano. Foto pubblicata su L'Europeo, 18 marzo 1956 e ripresa dal sito www.trenidicarta.it
Di solito una tragedia è rumorosa: urla, crolli, schianti. Nella Galleria delle Armi, tra le stazioni di Balvano e Bella-Muro, niente di tutto ciò. La Morte arriva in silenzio travestita da una serpe di monossido di carbonio che si insinua tra i vagoni merci e raggiunge i polmoni degli oltre 500 viaggiatori clandestini, mossi per lo più dalla fame, che possiamo immaginare quasi tutti addormentati in una umida nottata di fine inverno di settant'anni fa. 
I numeri del disastro non sono mai stati accertati ma le proporzioni di quell'apocalisse avvenuta in territorio lucano fanno venire i brividi anche a distanza di decenni. Una strage dimenticata, quella del treno merci 8017 partito da Battipaglia alla volta di Potenza in piena guerra civile e carica di gente che dalla Campania, ormai nella morsa della fame, veniva tra i monti lucani a cercare un po' di cibo, magari ricavandone anche qualche soldo dalla borsa nera. Se n'è parlato troppo poco, se pensiamo che siamo di fronte al più catastrofico incidente ferroviario avvenuto in Italia, il sesto nel mondo da quando esistono le strade ferrate. 
Per ora vogliamo solo rivolgere il pensiero a quei nostri paesani (in realtà la grandissima parte erano campani, ma poco importa), con l'impegno, in vista del settantesimo anniversario, di raccogliere un po' di materiale dalle poche fonti presenti e ritornare sulla vicenda.

giovedì 17 ottobre 2013

Il caso Telecom e il MES secondo Claudio Borghi

 Recentemente Telecom Italia è stata venduta agli spagnoli (o meglio alle banche e alle imprese spagnole).
Come è potuta avvenire una cosa del genere? Che c'entra l'Europa (Euro)? Che c'entra il M.E.S. (Meccanismo Economico di Stabilità o Fondo Salva-Stati)?
Ce lo spiega con estrema semplicità Claudio Borghi, economista: è un piacere sentirlo parlare perchè spiega in modo semplice concetti economico-politici non proprio facili da comprendere.

Io sono fortemente convinto che la maggior parte dei mali non vengano da Letta o Berlusconi ma dall'Europa che è incapace di essere organo politico (e che dovrebbe quindi fare l'interesse dei popoli europei) ma è solo il braccio di un manipolo di banchieri (potenti). Certo, Letta e Berlusconi sono complici poichè impediscono il dibattito pubblico su questo tema con i loro ormai nauseanti teatrini politici ed eseguono le indicazioni folli della Merkel perchè ne ricavano potere e forse (?) anche qualche interesse a livello economico.

Bene, ecco il video. Buona visione!






sabato 12 ottobre 2013

Il Giro d'Italia torna in Basilicata




14 maggio 2014. La data in cui, con la Taranto-Viggiano il Giro d'Italia ciclistico tornerà sulle strade di Basilicata per il secondo anno consecutivo, dopo la Cosenza-Matera del 2013. E già questa è una notizia. Sì, perché il Mezzogiorno - in generale - e la nostra terra - in particolare - negli ultimi anni sono state un po' snobbati dagli organizzatori della Corsa Rosa cha hanno preferito volgere il loro sguardo altrove, spesso anche oltre confine. Ovviamente i motivi non sono stati strettamente tecnici (percorsi più validi, strade più belle...) ma, come ampiamente immaginabile, di carattere economico. Ma oggi non abbiamo voglia di farci il sangue acido, piuttosto di goderci questo piccolo evento che porterà per un giorno la nostra regione sotto i riflettori (il bacino d'utenza della seconda corsa più importante al mondo è veramente alto).
Da appassionato delle due ruote permettetemi anche qualche considerazione tecnica. Per chi non lo sapesse, il percorso è stato svelato ufficialmente qualche giorno fa. Si partirà dall'Irlanda il 9 con tre tappe, un giorno di riposo con trasferimento aereo in Puglia, breve tappa di assestamento tra Giovinazzo e Bari (e siamo al 13) e poi la nostra Taranto-Viggiano. Non sarà una tappa banale perché l'arrivo è in salita e sarà il primo di tutto il Giro e quindi tutti i tifosi saranno in trepida attesa per capire lo stato di forma dei pretendenti alla maglia rosa che si daranno battaglia fino a Trieste dove, il primo giugno, saranno date le ultime pedalate.
Ma studiamocelo nel dettaglio, questo percorso, fosse anche solo per capire dove poter incrociare la lunghissima carovana che attraverserà le nostre strade.



Dunque, come detto, partenza da Taranto in direzione sud, sulla SS 106 fino a Scanzano da dove si punterà verso il centro di Montalbano, in omaggio al nostro Pozzovivo che avrebbe le carte in regola per puntare seriamente al podio del Giro e, perché no, anche a vincere la "sua" tappa. Da Montalbano giù per i "turnichetti" sulla Val d'Agri che verrà percorsa fino a San Brancato di Sant'Arcangelo. A quel punto si salirà verso Roccanova e poi verso San Chirico Raparo, proprio nel cuore della Basilicata, toccando luoghi troppo spesso dimenticati anche da noi che viviamo a pochi chilometri di distanza. Oltre che a livello paesaggistico questo tratto sarà interessante anche dal punto di vista altimetrico dal momento che i corridori dovranno percorrere due salite, quella che culmina in località Murgitelle e il Valico di Serra San Chirico, entrambe oltre gli 800 metri s.l.m. e valide come Gran Premi della Montagna. A questo punto si tornerà sulla statale Val d'Agri, si passerà sulla Diga del Pertusillo e la corsa entrerà nel vivo. La salita finale verso il paese della Madonna Nera comincerà poco dopo Villa d'Agri e non sarà oltremodo selettiva ma, stiamone certi, darà più di qualche spunto di cronaca e per noi lucani, specie se appassionati di questo sport, sarà un'occasione da non perdere, di quelle che capitano, se va bene, una volta ogni dieci anni...

Giuseppe Cristiano

giovedì 10 ottobre 2013

Aggiunta sezione "MUSICA - I suoni del Brigantaggio" alla pagina "Brigantaggio e dintorni"


Buongiorno a tutti!
Ho aggiunto la sezione "MUSICA - I suoni del Brigantaggio" alla pagina "Brigantaggio e dintorni". 
"In questa sezione voglio raccogliere tutti i suoni che raccontano del Brigantaggio e del Risorgimento. Tammurriate, tarantelle, pizziche. I suoni e le melodie meridionali che narrano degli eventi accaduti nella seconda metà dell' '800 nell'Italia Meridionale e delle idee e dei sentimenti della sua gente.
La musica non permette di separare con l'accetta i fatti, i sentimenti e i suoni, la musica non prescinde dai sentimenti e dalle emozioni. Non è tantomeno possibile separare i fatti, i suoni e i sentimenti di allora da quelli di ora. 
In questa sezione cercherò dunque di raccogliere tutte le musiche che credo possano dare un'idea del Brigantaggio, del Risorgimento e dei sentimenti annessi."




venerdì 4 ottobre 2013

Li chiamarono... briganti! Film sulla storia di Carmine Crocco

Un film di Pasquale Squitieri con Claudia Cardinale, Enrico Lo Verso, Giorgio Albertazzi, Roberta Armani. Uscito nel 1999, racconta la storia di Carmine Crocco, brigante di Rionero in Vulture tra i più noti del Sud Italia e più rappresentativi del brigantaggio.
E' un film da vedere. Buona visione!








(Sono graditi commenti)


giovedì 3 ottobre 2013

La guerra come strumento

Oggi vorrei imbarcarmi in una delle mie, per fortuna non troppo frequenti, riflessioni sui massimi sistemi. Stavo pensando alla guerra, sono partito dalla possibile guerra in Siria ma poi mi sono fermato sul concetto di guerra...

 
Gernica, Pablo Picasso (1937)


La guerra, nelle sue varie forme, è sempre uno strumento. E' considerato strumento di morte, strumento di paura, strumento di cambiamento: sempre e comunque una cosa non auspicata e da evitare... tranne quando viene considerata strumento di pace, la guerra è buona solo quando si vuole fare la pace.
In realtà, che io sappia, la guerra può avere svariati sotto-obiettivi che mirano al raggiungimento di un unico obiettivo, comune a tutte le guerre: distruggere qualcosa o qualcuno e prendere o aumentare il potere. Siete d'accordo?
La guerra può essere giusta o ingiusta, a seconda del punto di vista. Sicuramente la guerra è sempre "brutta" poichè comporta sempre perdite in termini di vite, risorse, beni; ma, ripeto, può essere giusta o ingiusta.
Ciascuno avrà buone ragioni per il sì e buone ragioni per il no. A mio avviso la scelta definitiva dipende dalle situazioni. Tuttavia la tendenza dovrebbe essere quella di cercare di evitarla, proprio perchè la guerra è sempre "brutta". La guerra rimane pur sempre una soluzione (possibile, perchè si può anche perderla la guerra).

Detto questo, vorrei dire quanto segue.
Non prendetemi per il culo che la guerra si fa per fare la pace! Andate a cacare.

martedì 1 ottobre 2013

Come disostruire le vie aeree nel lattante

Nel post precedente ho pubblicato dei video che mostravano le manovre da eseguire per liberare le vie respiratorie del bambino. Questo per evitare il soffocamento. Qui vi metto due video che mostrano come intervenire nel caso un neonato o un lattante stia soffocando: le manovre sono molto simili a quelle da eseguire con un bambino ma c'è qualcosa che cambia proprio perchè si tratta di bambini più piccoli e in un certo senso più "delicati".

Il secondo è qui sotto...

Se potete, per favore, diffondete!