martedì 22 ottobre 2013

Balvano (PZ), 3 marzo 1944, ore 1.10 circa


Una rara immagine della tragedia: i corpi delle vittime incolonnati sulla banchina della stazione di Balvano. Foto pubblicata su L'Europeo, 18 marzo 1956 e ripresa dal sito www.trenidicarta.it
Di solito una tragedia è rumorosa: urla, crolli, schianti. Nella Galleria delle Armi, tra le stazioni di Balvano e Bella-Muro, niente di tutto ciò. La Morte arriva in silenzio travestita da una serpe di monossido di carbonio che si insinua tra i vagoni merci e raggiunge i polmoni degli oltre 500 viaggiatori clandestini, mossi per lo più dalla fame, che possiamo immaginare quasi tutti addormentati in una umida nottata di fine inverno di settant'anni fa. 
I numeri del disastro non sono mai stati accertati ma le proporzioni di quell'apocalisse avvenuta in territorio lucano fanno venire i brividi anche a distanza di decenni. Una strage dimenticata, quella del treno merci 8017 partito da Battipaglia alla volta di Potenza in piena guerra civile e carica di gente che dalla Campania, ormai nella morsa della fame, veniva tra i monti lucani a cercare un po' di cibo, magari ricavandone anche qualche soldo dalla borsa nera. Se n'è parlato troppo poco, se pensiamo che siamo di fronte al più catastrofico incidente ferroviario avvenuto in Italia, il sesto nel mondo da quando esistono le strade ferrate. 
Per ora vogliamo solo rivolgere il pensiero a quei nostri paesani (in realtà la grandissima parte erano campani, ma poco importa), con l'impegno, in vista del settantesimo anniversario, di raccogliere un po' di materiale dalle poche fonti presenti e ritornare sulla vicenda.

Nessun commento:

Posta un commento