martedì 19 novembre 2013

Basilicata, elezioni regionali 2013: mi sembra di stare nel Gattopardo




E anche queste elezioni regionali sono passate.
Il presidente vecchio (De Filippo) si era dimesso perché la sua giunta era stata travolta da uno scandalo sui rimborsi: si facevano rimborsare alberghi, viaggi e cacate varie. Tutto ciò succedeva ad aprile 2013.
Ricordiamo che quella giunta era di centro-sinistra, un potere forte in Basilicata.

Oggi la giunta è di centro-sinistra, la maggioranza è di centro-sinistra, quello stesso centro-sinistra che si è dimesso qualche mese fa. 

E' con una certa tristezza (o forse sconforto) che scrivo questo post. Quelli che ieri hanno imbrogliato hanno studiato alla stessa scuola di quelli che oggi vincono.
Telefonate e visite a casa per spingere i candidati ieri, telefonate e visite a casa per spingere i candidati oggi: vota e fai votare... Promesse (disattese) di lavoro ieri e promesse (che non saranno mantenute) di lavoro oggi. L'idea di politica di ieri è identica a quella di oggi. Mi sembra di stare nel cazzo di Gattopardo... 
Ma come si fa a non capire!? Non dico che dovesse vincere il nuovo, per carità, troppo imprevedibile e insidioso, troppo in movimento per l'immobilismo creato e regnante in terra di Basilicata... per carità, non il nuovo; speravo che almeno si agitassero un po' le acque, forse solo per aggrapparmi a qualche flebile speranza di cambiamento. E invece no.
Invece mi sbagliavo. E' tutto fermo, è tutto immobile. E non centra un cazzo l'invidia.
Forse manca un po' di coraggio nell'accettare di staccarsi dal proprio potere-posizione ideologica-sistema acquisiti negli anni per concederlo ai propri figli e lasciare, con coraggio, che siano loro a decidere del proprio futuro. Perdere un po' di libertà di decidere del futuro (qual è il futuro di un vecchio?) per donarla ai propri figli i quali il futuro ce l'hanno davvero davanti.

La vita non è eterna, non questa terrena almeno. Mi ingannavo a pensare che una strada nuova fosse possibile; una qualsiasi, bastava che fosse nuova. Forse lo sarà un giorno, ma non oggi, non oggi. 

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