lunedì 27 maggio 2013

Coppa Elezioni

Foto da: www.trentinellasoccer.it

Elezioni comunali 2013... Va bene così... 
"Ho vinto, tu hai perso". Cosa hai vinto? Una medaglia? La riffa? Ah sì, la Coppa Elezioni.
Non hai vinto proprio niente, hai solo la responsabilità di amministrare una città. Imbecillità.
L'elettore grida: "Abbiamo vinto!". Ah sì? Ci sarebbe da ricordarsi questo grido di vittoria quando ti infinocchiano con le discariche, con l'imu e la tares. Siamo proprio come Fantozzi, anzi forse siamo tutti Fantozzi, anzi no, forse "Fantocci", non ricordo più.
... Ma alla fine chi ha vinto la Coppa Elezioni?

sabato 25 maggio 2013

Andrea Camilleri, riflessione sulla cultura (per lo più)


Bellissima questa riflessione di Andrea Camilleri sulla cultura in generale e sulla lingua in particolare. Dice lo scrittore parlando della lingua italiana: "noi abbiamo fatto questa guerra infame contro i dialetti ma i dialetti sono la forza di una lingua (nazionale ndr)". Venendo poi alla cultura spiega che "a parte che con la cultura si mangia, [...] la cultura siamo noi" e che spendere per la cultura significa che questa "la tua spesa, te la restituisce triplicata". Certo io qui ho fatto una estrema sintesi ma lui spiega tutto ciò. E' veramente interessante il modo in cui pone la questione. Da ascoltare assolutamente.

mercoledì 22 maggio 2013

Il MES, la democrazia si allontana dall'Europa



Se mai c'è stato un tempo in cui in Europa vigeva la democrazia, questo tempo sembra stia per finire. 
Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche "fondo salva-Stati" dà in mano a "pochi intimi" il potere di prendere, per quanto indirettamente, decisioni (primariamente economiche ma secondariamente e necessariamente politiche e sociali) riguardanti gli stati membri dellUnione Europea. In altre parole è un'organizzazione intergovernativa "fondata su un consiglio di governatori (formato da rappresentanti degli stati membri) e su un consiglio di amministrazione e del potere, attribuito dal trattato istitutivo, di imporre scelte di politica macroeconomica ai paesi aderenti al fondo-organizzazione" (da wikipedia).
Il MES nasce nel marzo 2011 come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro. Per comprendere cosa comporta questo accordo tra "pochi intimi" riporto stralci di testo del MES.
"TRATTATO CHE ISTITUISCE IL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ TRA IL REGNO DEL BELGIO, LA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA LA REPUBBLICA DI ESTONIA, L’IRLANDA, LA REPUBBLICA ELLENICA, IL REGNO DI SPAGNA, LA REPUBBLICA FRANCESE, LA REPUBBLICA ITALIANA, LA REPUBBLICA DI CIPRO, IL GRANDUCATO DI LUSSEMBURGO, MALTA, IL REGNO DEI PAESI BASSI, LA REPUBBLICA D’AUSTRIA, LA REPUBBLICA PORTOGHESE, LA REPUBBLICA DI SLOVENIA, LA REPUBBLICA SLOVACCA E LA REPUBBLICA DI FINLANDIA.
...
CAPO 6 DISPOSIZIONI GENERALI
ARTICOLO 31 Sede
1. Il MES ha la propria sede e i propri uffici principali a Lussemburgo.
2. Il MES può istituire un ufficio di collegamento a Bruxelles.
ARTICOLO 32 Status giuridico, privilegi e immunità
1. Al fine di consentire al MES di realizzare il suo obiettivo, allo stesso sono conferiti nel territorio di ogni suo membro lo status giuridico ed i privilegi e le immunità definiti nel presente articolo. Il MES si adopera per ottenere il riconoscimento del proprio status giuridico e dei propri privilegi e delle proprie immunità negli altri territori in cui opera o detiene attività.
2. Il MES è dotato di piena personalità giuridica e ha piena capacità giuridica per:
a) acquisire e alienare beni mobili e immobili;
b) stipulare contratti;
c) convenire in giudizio; e
d) concludere un accordo e/o i protocolli eventualmente necessari per garantire che il suo status giuridico e i suoi privilegi e le sue immunità siano riconosciuti e che siano efficaci.
3. I beni, le disponibilità e le proprietà del MES, ovunque si trovino e da chiunque siano detenute, godono dell’immunità da ogni forma di giurisdizione, salvo qualora il MES rinunci espressamente alla propria immunità in pendenza di determinati procedimenti o in forza dei termini contrattuali, compresa la documentazione inerente gli strumenti di debito.
4. I beni, le disponibilità e le proprietà del MES, ovunque si trovino e da chiunque siano detenute, non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca, esproprio e di qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative o normative.
5. Gli archivi del MES e tutti i documenti appartenenti al MES o da esso detenuti sono inviolabili.
6. I locali del MES sono inviolabili.
7. I membri del MES e gli Stati che ne hanno riconosciuto lo status giuridico e i privilegi e le immunità riservano alle comunicazioni ufficiali del MES lo stesso trattamento riservato alle comunicazioni ufficiali di un membro del MES.
8. Nella misura necessaria allo svolgimento delle attività previste dal presente trattato, tutti i beni,  le disponibilità e le proprietà del MES sono esenti da restrizioni, regolamentazioni, controlli e moratorie di ogni genere.
9. Il MES è esente da obblighi di autorizzazione o di licenza applicabili agli enti creditizi, ai prestatori di servizi di investimento o ad altre entità soggette ad autorizzazione o licenza o regolamentate secondo la legislazione applicabile in ciascuno dei suoi membri.
ARTICOLO 33 Personale del MES
Il consiglio di amministrazione definisce il regime applicabile al direttore generale e al personale del MES.
ARTICOLO 34 Segreto professionale
I membri o gli ex membri del consiglio dei governatori e del consiglio di amministrazione e il personale che lavora, o ha lavorato, per o in rapporto con il MES sono tenuti a non rivelare le informazioni protette dal segreto professionale. Essi sono tenuti, anche dopo la cessazione delle loro funzioni, a non divulgare informazioni che per loro natura sono protette dal segreto professionale.
ARTICOLO 35 Immunità delle persone
1. Nell’interesse del MES, il presidente del consiglio dei governatori, i governatori e i governatori supplenti, gli amministratori, gli amministratori supplenti, nonché il direttore generale e gli altri membri del personale godono dell’immunità di giurisdizione per gli atti da loro compiuti nell’esercizio ufficiale delle loro funzioni e godono dell’inviolabilità per tutti gli atti scritti e documenti ufficiali redatti.
2. Il consiglio dei governatori può rinunciare, nella misura e alle condizioni da esso stabilite, alle immunità conferite ai sensi del presente articolo riguardo al presidente del consiglio dei governatori, a un governatore, a un governatore supplente, a un amministratore, a un amministratore supplente o al direttore generale.
3. Il direttore generale può revocare l’immunità di qualsiasi membro del personale del MES, eccetto se stesso.
4. Ogni membro del MES senza indugio traspone nella propria legislazione le disposizioni necessarie per dare effetto al presente articolo dandone informativa al MES."

Questa è democrazia?

A titolo informativo, noi Italia abbiamo detto già sì a tutto ciò nel luglio 2012 per effetto dell'approvazione del Senato della Repubblica (191 si, 15 astenuti e 21 no, cioè pdl + pd) e della Camera dei Deputati (380 sì, 36 astenuti e 59 no, cioè pdl + pd).

Per un approfondimento del "Meccanismo europeo di stabilità" vai al testo completo (pdf).


lunedì 20 maggio 2013

Europa, tasse, debito, pil, credibilità.

Foto da: il-maestrale.blogspot.it

Perchè pagare più tasse? Imu sì o Imu no? Quali saranno le conseguenze dell'aumento delle tasse? Non è più solo una questione a livello nazionale. Le spiegazioni vanno cercate in Europa e nell'Euro.
Cosa significa tagliare la spesa per ridurre il debito? Cosa significa credibilità dell'Italia nei confronti degli altri Stati europei?
Questi sono tutti concetti che sentiamo nominare dai giornali: debito, pil, crescita, credibilità eccetera. Ma che diavolo significano? In fondo, ma proprio in fondo, ce lo chiediamo tutti. A seguire un'intervista a Claudio Borghi che ci aiuta a dare qualche risposta alle domande da cui siamo partiti e fare un po' di chiarezza su questi concetti astrusi e a volte alieni.
Sono fermamente convinto che se non riusciamo a comprendere sufficientemente l'economia, attribuiremo sempre la responsabilità al teatrino della politica, a B. Sì, lui c'entra, sempre. Ma non è solo lui il responsabile. E questo è bene saperlo al momento del voto.
(se volete risparmiarvi qualche minuto abbastanza inutile andate direttamente al minuto 6:45)


martedì 14 maggio 2013

Questione petrolio in Basilicata, i Comuni coinvolti (e quelli che potrebbero esserlo)

Foto da: www.sarconiweb.it


La questione petrolio in Basilicata è grande. Ad oggi (dati al 30 aprile 2013 dal Ministero dello Sviluppo Economico) sulla terraferma sono presenti 38 pozzi produttivi da cui si estrae oro nero.
Tale questione non sembra esaurirsi con i pozzi già esistenti (che sono in totale 126). Infatti alle attività già in atto si devono aggiungere i permessi di ricerca rilasciati e le richieste di permesso di nuove ricerche.
In Basilicata sono stati rilasciati ad oggi 11 permessi di ricerca per un totale di 1453,83 Km2 : sarebbe a dire che le compagnie petrolifere Eni, Total, Shell, Medoilgas, Vega Oil, Celtique energie, Appennine Energy, Aleanna Resources e Edison hanno il permesso di esplorare queste aree alla ricerca di nuovi giacimenti. I paesi che prima o poi si troveranno (perchè il permesso di ricerca è già stato accordato) ad avere a che fare con il petrolio sono: Aliano, Stigliano, Accettura, Montalbano Jonico, Craco, San Mauro Forte, Tursi, Grottole, Grassano, Ferrandina, Miglionico, Potenza, Pietragalla, Oppido Lucano, Teana, Carbone, San Chirico Raparo, Guardia Perticara, Armento, Castelmezzano, Albano di Lucania, Pietrapertosa, Salandra e Tolve. Nel caso si trovassero in queste aree giacimenti sfruttabili di gas naturale o greggio qualcuno di questi comuni potrebbe trovarsi nella situazione di Viggiano.
La questione petrolio in Basilicata è grande.
Le istanze di permesso di ricerca, ovvero le richieste di poter cercare nuovi giacimenti, sono 18 di cui 2 alle prime fasi, 13 in una fase di valutazione intermedia e 3 alla fase finale della valutazione (istanze "Frusci", "Grotte del Salice" e "Palazzo San Gervasio"). In altri termini ci sono 18 aree che potrebbero essere interessate dalle trivelle. Queste richieste interessano il territorio lucano per un totale di 3045,74 Km2 e toccano i seguenti comuni: Abriola, Anzi, Brindisi di Montagna, Calvello, Pignola, Potenza, Trivigno, Atella, Avigliano, Baragiano, Bella, Filiano, Pietragalla, Ruoti, San Fele, Aliano, Castronuovo di Sant’Andrea, Gallicchio, Missanello, Roccanova, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, Sant’arcangelo, Miglionico, Montescaglioso, Pomarico, Barile, Melfi, Rapolla, Bernalda, Montalbano Jonico, Pisticci, Brienza, Marsico Nuovo, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Tito, Picerno, Savoia di Lucania, Accettura, Albano di Lucania, Calciano, Campomaggiore, Castelmezzano, Cirigliano, Garaguso, Oliveto Lucano, Pietrapertosa, Stigliano, Tricarico, San Mauro Forte, Acerenza, Banzi, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Palazzo San Gervasio, Ripacandida, Venosa, Sant’Angelo Le Fratte, Colobraro, Nova Siri, Rotondella, San Giorgio Lucano, Senise, Tursi, Valsinni, Paterno, Tramutola, Balvano, Castelgrande, Muro Lucano, Pescopagano. Sono interessati 75 Comuni. E i comuni lucani sono in tutto 131.

Che cosa significa questo? Significa che le compagnie petrolifere Eni, Shell, Delta Energy Medoilgas, Total E&P, Esso, Aleanna Resources e Italmin Exploration hanno chiesto di poter cercare greggio in in mezza Basilicata, e fin qui è un problema piccolo. Il problema grosso nascerà se dovessero trovarlo: ci sarà la probabilità di nuovi pozzi e nuovi impianti di stoccaggio.
Praticamente, vista la mole delle richieste di ricerca, abbiamo la sfortuna di avere il culo sopra un gran bell’affare (che chiaramente è solo per pochi). Il problema è che la Basilicata non è l’Iran; da noi ogni 10 chilometri c’è un paesino, c’è gente, ci sono boschi, laghi e fiumi, vigneti, aranceti, pescheti, oliveti e tutto quanto si possa immaginare. 
Nella tabella qui sotto ci sono i numeri della produzione di idrocarburi in terra di Basilicata dal 2004 ad oggi.



E mi chiedo: per quanto tempo ancora andremo avanti a cercare il petrolio? Quando sarà abbastanza?

PS: queste info possono essere reperite sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.




lunedì 13 maggio 2013

Regione Marche, no alle trivellazioni nel Mare Adriatico

Foto da: ecoblog.it

Qualche giorno fa, il 7 maggio 2013, la Regione Marche vota all’unanimità “il divieto per ogni attività di sfruttamento e ricerca degli idrocarburi nel mare Adriatico”. Questa è la risposta della Regione Marche al Decreto Sviluppo approvato dal governo Monti a dicembre dello scorso anno. Il suddetto decreto liberalizza la ricerca e l’estrazione di
idrocarburi off shore (in mare), ufficialmente per aumentare le entrate dello Stato, secondo me invece per favorire gli “amici” petrolieri.Il fatto che la Regione Marche abbia detto no alle trivellazioni nel suo mare significa, come dicevo in un precedente post, che ci si può (e ci si deve) opporre alle trivellazioni attraverso le istituzioni locali. Non si può mettere il profitto davanti a tutto. Le Marche, con questa delibera regionale, intende tutelare, almeno dal punto di vista legislativo, la pesca e il turismo. Cosa che dovremmo fare anche noi, istituzioni e cittadini lucani, nel Mar Ionio, e pure al più presto.

sabato 11 maggio 2013

Disinteresse alla politica secondo Piero Calamandrei


Sginificativo è il discorso di Piero Calamandrei, uno dei padri costituenti della Repubblica Italiana, sul senso della politica e delle conseguenze del disinteresse verso questa. Queste parole sono state proferite da Calamandrei in occasione di un discorso agli universitari di Milano nel 1955.
Quello di Calamandrei è un invito ad occuparsi di politica. Il mio è un invito ad ascoltarne le ragioni.




giovedì 9 maggio 2013

La situazione della "produzione" di acqua in bottiglia in Italia

Immagine da: www.acquabenecomune.org
Metto qui sotto una serie di tabelle che sintetizzano la situazione in Italia, regione per regione, delle concessioni e degli introiti attuali (e possibili) riguardo alla "produzione" di acqua minerale. Le tabelle sono state prese dal rapporto 2013 "Acqua in bottiglia, un'imbarazzante storia all'italiana" di Legambiente e Altreconomia.
Ho pensato che più delle parole, i numeri possano rendere l'idea di come venga gestita l'acqua in Italia.















Che ve ne pare? Bella gestione vero?
Per un approfondimento sulla situazione Italia vai al rapporto completo.
Per approfondire la situazione in Basilicata vai qui.




martedì 7 maggio 2013

Festa del cinema dal 9 al 16 maggio: il cinema a 3 euro!


Dal 9 al 16 maggio, gran parte dei cinema lucani aderisce all'iniziativa. Per gli amanti del cinema un vero spasso. Ebbene sì, perchè i costi sono veramente ridotti, 3 € il biglietto per un film in 2D e 5 € quello per un film in 3D. Semplicemente strepitoso.

domenica 5 maggio 2013

Affare acqua minerale. Basilicata, gran bell'affare!

Foto da: newmediologo.me

L’acqua in bottiglia in Italia è un affare da oltre 2 miliardi di euro. Oltre 300 marche sono coinvolte nell’imbottigliamento e nell’incasso. Certo anche le regioni. Chi “produce” acqua in bottiglia sono le Società (ad esempio Lilia “giovani per sentirsi giovani fin da giovani”, di proprietà della Coca-Cola, acqua del Vulture), chi produce davvero l’acqua è il territorio, le sorgenti: chi “produce” acqua in bottiglia in realtà la imbottiglia e basta perchè a produrla veramente ci pensa la natura. Bene, per imbottigliare l’acqua, queste marche pagano alla regione prodruttrice un tot, diverso per ogni regione (essendo la risorsa acqua di competenza regionale, è la regione che decide il prezzo dell’acqua e che quindi “ci guadagna”).
Le regioni quindi dovrebbero guadagnarci e di conseguenza guadagnarci tutti gli abitanti di
quella regione la quale ridistribuirà in altri settori quei guadagni. Ma non è così.
In realtà alle regioni, nella maggior parte dei casi, incassano spiccioli in confronto a quanto guadagnano le marche.
A marzo Legambiente e Atreconomia pubblicano un rapporto su consumo e introiti dell’acqua, regione per regione; il titolo è eloquente: “Acque in bottiglia, un’imbarazzante storia all’italiana”.
La situazione è appena appena vergognosa. Ci sono regioni che praticamente regalano acqua alle Società che, pagando un niente la materia prima, ci fanno grandissimi profitti. In Liguria ad esempio le Società pagano alla Regione 5,01 € a ettaro concesso per un totale di 125.833 m3 di acqua imbottigliata (per il calcolo dei litri basta fare i m3 x1000); ciò significa che la Regione Liguria incassa un totale annuo di ben 3.342,47 euro! Praticamente niente!
In mancanza di una regolamentazione statale ogni regione è libera di scegliere il canone da far pagare alle Società. Fin qui nulla di male se non fosse che questi canoni favoriscono i profitti di tali Società a danno del territorio. In Italia, nei fatti, esistono quattro tipi di canone che le regioni "impongono" alle Società:
  • In funzione degli ettari dati in concessione. Questa è la più svantaggiosa per le regioni perchè non è considerata la quantità di acqua imbottigliata o emunta (quella prelevata in totale, tra imbottigliata e usata per altri scopi come ad esempio la lavorazione industriale per l’imbottigliamento); in atre parole che si prelevi un litro o un milione di litri per la regione è uguale, incassa la stessa cifra. E’ il caso di Emilia Romagna, Liguria, Molise, Puglia e Sardegna.
  • In funzione dei volumi imbottigliati. Le regioni ricevono un tot a m3 imbottigliato. E’ il criterio adottato dalla Regione Basilicata (insieme a Campania, Piemonte e Abruzzo).
  • In funzione di volume di m3 di acqua imbottigliata e di ettari dati in concessione (doppio canone). E’ il caso di Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto.
  • In funzione sia dei m3 imbottigliati, sia dei m3 emunti, sia degli ettari in concessione (triplo canone). Solo la Regione Lazio adotta questo tipo di canone.
Ma veniamo alla Basilicata.
In Basilicata sono dati in concessione alle Società di imbottigliamento 680 ettari e vengono imbottigliati 920.000.000 di litri all’anno rendendo la nostra regione la quinta regione “produttrice” in Italia di acqua minerale in bottiglia (dati al 2012). L’introito per la Regione Basilicata è di, udite udite, 323.464 €. Una miseria. La Regione Basilicata riceve quindi dalle Società di imbottigliamento dell’acqua 0,30 € per ogni m3 di acqua imbottigliato, sarebbe a dire 30 centesimi di euro per ogni 1000 litri di acqua imbottigliata, significa 0,0003 € al litro. L’elemosina.
Che cosa significa questo in termini pratici? Vediamolo con un esempio, forse spicciolo ma che rende l’idea di quello che comporta questa vergogna.
Quanto la pagate voi l’acqua Lilia in bottiglia? 
Coca-Cola paga la stessa acqua alla Regione Basilicata 0,30 € al m3. Un metro cubo d’acqua sono 1000 litri. Alla Coca-cola, l’acqua (che noi paghiamo circa 25 centesimi al litro se ci va bene) costa ben 0,0003 € al litro: una fortuna!
Quale diavolo di processo produttivo e/o di commercializzazione può mai generare il divario tra il prezzo pagato da me e il prezzo pagato da Coca-Cola? E se anche ci fosse, sarebbe un processo produttivo che costa troppo e sarebbe pertanto un processo antieconomico. Ma poi, volendo fare l’ “ignorante”, che me ne importa a me dei profitti di Coca-Cola? (E’ il capitalismo belli!). In realtà a me, cittadino lucano, converrebbe di più che quell’acqua uscisse dal rubinetto piuttosto che dal supermercato. O no?

La situazione è abbastanza triste perchè alla fine, in tutto questo affare, a noi cittadini restano soltanto le briciole. Che affarone
Secondo Legambiente e Altreconomia se la Regione Basilicata applicasse un canone più equo, come ad esempio 10 € al m3, gli introiti salirebbero dagli attuali 323.464 € a 9.200.000 € l’anno. Questo sì sarebbe un vantaggio, per almeno due ragioni:
  • la regione incasserebbe molto di più e con questi soldi si potrebbe investire sul territorio in servizi e infrastrutture; 
  • rendendo la “produzione” di l’acqua minerale sconveniente, si scoraggerebbe il prelievo selvaggio della risorsa acqua riducendo contemporaneamente l’inquinamento dovuto alla produzione di plastica e al trasporto schizofrenico di acqua in bottiglia.
L’acqua è una risorsa e, come è stato sancito ufficialmente con il referendum del 2011, è un bene comune, non un profitto.



venerdì 3 maggio 2013

Ola ci invita ad opporci alle trivellazioni

Su facebook leggo un post di Olambientalista (Organizzazione lucana ambientalista):
"Rischio trivellazioni nel Vulture / La nostra Organizzazione - oltre a ricordare nuovamente di aver presentato proprie osservazioni all'Istanza di permesso di ricerca "La Bicocca" (Delta Energy), in data 26 aprile 2013 - sottolinea come, ad oggi, risultiamo essere l'unica realtà associativa territoriale ad essersi adoperata in una formale opposizione al progetto.

giovedì 2 maggio 2013

"Filosofeggio" time

Foto da: freeforumzone.leonardo.it

Leggendo questo articolo su la Gazzetta del Mezzogiorno mi parte il "filosofeggio"...
E penso che non ci saranno mai macchine o leggi che sostituiranno l'uomo, la sua coscienza e la sua adattabilità. Dove infatti viene meno l'uomo, capace (in linea di massima) di valutare, con il suo proprio essere dinamico, ogni elemento di ogni situazione, credo che arrivino le gabbie e le prigioni. Le macchine e le leggi non avranno mai una capacità: l'interpretazione. Fondamento del pensiero e della vita umana. Forse si può chiamare anima, o forse intelligenza, o la collaborazione tra le due, non so, però è un qualcosa che differenzia l'uomo dai prodotti dell'uomo.