Sembra che nessuno sia responsabile più di nulla.
Il ministro dell'Interno non c'entra niente con la faccenda del Kazakistan, Napolitano monita senza entrare in merito (?), gli F-35 li vuole la Difesa, non il Parlamento, non l'Italia.
Sembra che sia sempre responsabilità di altri, spesso del M5S: il nuovo capro espiatorio.
L'elettore anche dà la colpa alla politica. La responsabilità non è mai dell'elettore; tanto, dice, "non cambierà mai un cazzo!". La responsabilità è sempre di altri, noi, individualmente, non c'entriamo mai niente.
E invece c'entriamo, siamo responsabili. Anche semplicemente non facendo una cosa, ad esempio non informandoci, non interessandoci alla comunità e al bene comune. Certo, ognuno ha le sue motivazioni; e queste motivazioni possono diventare, per ciascuno, pure giustificazioni che accettiamo collettivamente e forse pure serenamente. Il problema nascerà quando le nostre giustificazioni non saranno più accettate dalle generazioni future (compresa la mia, forse).
Forse la riflessione, per essere utile a qualcosa, dovrebbe essere spostata dalla responsabilità altrui alle responsabilità personali: dovremmo ragionare su cosa possiamo fare NOI in prima persona, quali le NOSTRE possibili azioni, su cosa IO posso fare, quali le MIE possibili azioni.
Forse.
Forse.
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