E anche queste elezioni regionali sono passate.
Il presidente vecchio (De Filippo) si era dimesso perché la sua giunta era stata travolta da uno scandalo sui rimborsi: si facevano rimborsare alberghi, viaggi e cacate varie. Tutto ciò succedeva ad aprile 2013.
Ricordiamo che quella giunta era di centro-sinistra, un potere forte in Basilicata.
Oggi la giunta è di centro-sinistra, la maggioranza è di centro-sinistra, quello stesso centro-sinistra che si è dimesso qualche mese fa.
I risultati sono questi: http://elezioni.interno.it/regionali/scrutini/20131117/R17.htm
E' con una certa tristezza (o forse sconforto) che scrivo questo post. Quelli che ieri hanno imbrogliato hanno studiato alla stessa scuola di quelli che oggi vincono.
Telefonate e visite a casa per spingere i candidati ieri, telefonate e visite a casa per spingere i candidati oggi: vota e fai votare... Promesse (disattese) di lavoro ieri e promesse (che non saranno mantenute) di lavoro oggi. L'idea di politica di ieri è identica a quella di oggi. Mi sembra di stare nel cazzo di Gattopardo...
Ma come si fa a non capire!? Non dico che dovesse vincere il nuovo, per carità, troppo imprevedibile e insidioso, troppo in movimento per l'immobilismo creato e regnante in terra di Basilicata... per carità, non il nuovo; speravo che almeno si agitassero un po' le acque, forse solo per aggrapparmi a qualche flebile speranza di cambiamento. E invece no.
Invece mi sbagliavo. E' tutto fermo, è tutto immobile. E non centra un cazzo l'invidia.
Forse manca un po' di coraggio nell'accettare di staccarsi dal proprio potere-posizione ideologica-sistema acquisiti negli anni per concederlo ai propri figli e lasciare, con coraggio, che siano loro a decidere del proprio futuro. Perdere un po' di libertà di decidere del futuro (qual è il futuro di un vecchio?) per donarla ai propri figli i quali il futuro ce l'hanno davvero davanti.
La vita non è eterna, non questa terrena almeno. Mi ingannavo a pensare che una strada nuova fosse possibile; una qualsiasi, bastava che fosse nuova. Forse lo sarà un giorno, ma non oggi, non oggi.
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