Guardando l'inchiesta del Corriere sul petrolio in Basilicata, mi rendo conto che ci sono dei problemi a livello istituzionale. Lo Stato dov'è? Che fa? Ha ancora una qualche funzione?
Guardando quest'inchiesta mi rendo conto che va in galera chi denuncia, non chi delinque o omette i controlli.
Mi rendo conto che la diga del Pertusillo è inquinata.
Mi rendo conto che non è Eni il problema, Eni (e tutta l'allegra compagnia dell'oro nero) ne approfitta e basta, Eni sta lì apposta, per fare profitti, li deve fare.
Mi rendo conto invece che lo Stato non c'è, non esiste. E se esiste, è molto amico di Eni e poco della gente.
Eni infatti è in regola, non è fuorilegge perchè la legge non c'è. Una legge che impedisca inquinamento e/o punisca chi inquina non c'è proprio, non c'è una legge che tuteli l'ambiente e la salute. Eni, per perforare ed estrarre, che piaccia o no, ha superato tutti i test di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) fissati dalla legge. E' questa legge che non vieta di estrarre a pochi metri dalle case, dagli ospedali, dalle colture (vedi Villa d'Agri, PZ), la legge è indulgente con le compagnie petrolifere. E la legge chi la fa? La fa lo Stato. Ma lo Stato, in questo caso, preferisce non farle queste leggi. E allora se lo Stato non fa queste leggi, a chi serve lo Stato? Agli abitanti di Viggiano? A quelli di Pisticci? A quelli del Mar Ionio? Guardando l'inchiesta del Corriere non mi pare proprio.
Lo Stato si è costituito perchè? Me lo domando.
Ma forse la colpa è nostra che ce ne fottiamo dello Stato, come se fosse una cosa che non ci riguarda, che non influenza le nostre vite, come se fosse un brutto sogno da scacciare via dalla mente e dalla realtà. E invece è reale, non c'è ma è reale. Percepisci che è reale quando commette ingiustizia e la vittima sei tu.
Sono convinto che lo Stato sia un prodotto umano e come tale modificabile, sempre. Ma per farlo bisogna che ci poniamo delle domande e cerchiamo le risposte informadoci. Anche di questo sono convinto.
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