E ora ti sei messo a posto
tieni posto e mangi pane.
Piangi piangi cuore contento,
non ti puoi più lamentare.
Hai fatto la faccia del pane
con la crosta e la mollica
ti diverti con la fatica,
con le femmine ti arrangi.
Piangi piangi cuore contento,
non ti puoi più lamentare.
Dicevi una volta che quelli dei posti
camminano col culo
e con la faccia di pane.
E’ vero. Quelli fanno finta
di essere chissà che cosa
e fanno finta di essere niente.
Piangi piangi cuore contento
non ti puoi più lamentare.
Poi si sposano e portano le tasche
piene di chiavi ed hanno
figli femmine e maschi
e si chiamano e sono soavi.
Ma tu che hai tradito patria e onore
sei punito e non trovi l’amore,
ma tavola pronta e mangi tonno.
Piangi piangi cuore contento
finita è la fame, la sete e il sonno...
(Portici, 6 gennaio 1953)
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